Stop all’udienza, processo Juventus: hanno vinto i bianconeri

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Processo Juventus, stop all’udienza e vittoria bianconera: ecco cosa sta succedendo in queste ultime ore.

La stagione della Vecchia Signora ha seguito fin qui un duplice canovaccio. Oltre che alle questioni squisitamente sportive e di campo, infatti, all’ombra della Mole sono state fatte molteplici valutazioni anche ai fini della questione giudiziaria ripercossasi anche sulla classifica e, dunque, sull’andamento della squadra di Allegri in Serie A.

Juventus
Andrea Agnelli con Massimiliano Allegri – juvelive.it

A quest’ultima va certamente il merito di aver saputo tenere separate le due questioni, con il mister a dir poco bravo nel gestire da un punto di vista emotivo un aspetto che non poche ripercussioni avrebbe potuto avere ai fini del morale e, dunque, della prosecuzione del felice cammino di rinascita iniziato con la vittoria di inizio ottobre nel derby della Mole di andata.

Eccezion fatta per qualche inflessione immediatamente successiva alla sentenza, la Juventus ha infatti risposto bene al quasi mortifero responso di penalizzazione, capitato tra l’altro in una fase immediatamente successiva alla batosta rimediata in campionato contro il Napoli di Spalletti.

Juventus, possibile stop e rinvio alla Cassazione: 27 marzo decisivo

Nel mondo Juventus tutto, adesso, c’è curiosità e attesa per comprendere quelle che saranno le ripercussioni e le evoluzioni di una vicenda che rischia di far emergere aspetti ancora oscuri e che, ad oggi, coinvolge anche ex bianconeri come Paulo Dybala.

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Andrea Agnelli – juvelive.it

Proprio sul processo che avrebbe dovuto avere principio il prossimo lunedì 27 marzo, Calcio e Finanza ha riportato importanti novità e aggiornamenti. L’udienza preliminare, incentrata sui conti del club e in programma fra tre giorni, dovrebbe essere spostata verso Roma.

Le difese degli elementi indagati intendono infatti chiedere il trasferimento del processo in Lombardia, possibile solamente previa richiesta da parte del Giudice del processo a Milano, purché non considerata come richiesta infondata.

Per permettere tale spostamento diviene necessario l’interpellare d’ufficio alla Corte di Cassazione, che a sua volta deciderà in camera di consiglio. Questo grazie alla riforma Cartabia, entrata in vigore di recente e, proprio perché neonata, non in grado di presentare una casistica che consenta di fare delle previsioni.