Ammenda e niente penalizzazione: la Juventus ha ancora una chance

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Ammenda e niente penalizzazione, la “palla” passa di nuovo alla Procura federale: ecco perché è fondamentale conoscere le motivazioni della sentenza. 

Una giornata rovente, quella di ieri. Prima la lunghissima attesa per la sentenza del Collegio di Garanzia del Coni, arrivata solamente nel tardo pomeriggio. Poi la gara di ritorno dei quarti di Europa League in Portogallo contro lo Sporting. Fortunatamente la Juventus ne è uscita con il sorriso da ambedue le vicende, sportive ed extrasportive.

– Juvelive.it (Ansa)

La squadra di Massimiliano Allegri, poco prima di scendere in campo a Lisbona, si è vista infatti restituire i 15 punti che a gennaio le erano stati tolti, almeno temporaneamente. Il ricorso dei suoi legali contro la penalizzazione è stato accolto, anche se in modo parziale. La “palla”, infatti, passa di nuovo alla Procura federale della Figc. Che dovrà rifare un processo e stabilire quale sarà la nuova sanzione. Sul campo invece i bianconeri hanno conquistato la qualificazione alla semifinale. Non una grande prestazione quella degli uomini di Allegri ma l’1-1 dello stadio “Alvalade” basta e avanza per passare il turno, visto che all’andata la Juventus la spuntò grazie ad una rete di Gatti. Nel penultimo atto della manifestazione la Juventus non affronterà il Manchester United, ma il Siviglia, che ieri sera ha fatto un sol boccone dei Red Devils, crollati inspiegabilmente 3-0 in Andalusia.

Ammenda e niente penalizzazione, tutto ruota attorno all’art. 4

La classifica di Serie A, nel frattempo, è stata immediatamente aggiornata dopo la sentenza del Collegio di Garanzia del Coni. La Juventus adesso è terza, subito alle spalle della Lazio ma in piena zona Champions League, a -16 dal Napoli capolista.

Ma ora cosa succede? I giudici della cosiddetta “Cassazione” della giustizia sportiva hanno stabilito che il -15 non è legittimo, accogliendo parzialmente il ricorso degli avvocati. Sarà importante, tuttavia, capire le motivazioni della sentenza, che dovrebbero essere rese note entro quindici giorni, in maniera tale da chiudere la pratica prima della fine del campionato. Si parla tra fine maggio e inizio giugno. Dalle motivazioni dei giudici, come spiega Riccardo Meloni di Calciomercato.it, si capirà se sia stata ammessa la contestazione dell’art. 4, quello relativo al concetto di lealtà sportiva. Il rischio è che arrivi comunque una penalizzazione, ma senza l’art. 4 in campo, la sanzione potrà essere solamente un’ammenda.