Inchiesta Juventus, Guardia di Finanza in azione: documenti acquisiti

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Inchiesta Juventus, nuovi accertamenti delle Fiamme Gialle in merito all’inchiesta sui conti del club bianconero. 

Non si placano le turbolenze in casa Juventus, costretta a barcamenarsi tra le ormai note vicissitudini extracalcistiche e il campo. In queste ore si attende la pubblicazione delle motivazioni da parte del Collegio di Garanzia presso il Coni in merito alla sentenza sul caso plusvalenze dello scorso 20 aprile.

Inchiesta Juventus, Guardia di Finanza in azione: documenti acquisiti
– Juvelive.it (Ansa)

Capire quali sono stati i motivi alla base della decisione di rinviare di nuovo tutto alla Corte federale d’Appello, restituendo temporaneamente i 15 punti alla squadra di Massimiliano Allegri, sarà fondamentale per delineare le prossime strategie difensive. Intanto in queste ore si segnalano nuovi accertamenti da parte della Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta sui conti della società bianconera, denominata “Prisma”. Come riporta l’Ansa, i militari hanno appena consegnato in procura i risultati di una ispezione della Consob che riguarda anche una corrispondenza interna tra persone riconducibili ai partner di Ernst & Young, network mondiale che si è occupato anche della revisione dei bilanci della stessa Juventus e del Barcellona in Spagna.

Inchiesta Juventus, nel mirino l’affare Arthur-Pjanic

Il contenuto di questa corrispondenza aveva per oggetto la famigerata operazione incrociata Arthur-Pjanic, perfezionata nel giugno del 2020.

Accordo Juve-Roma in via di definizione: cifre choc
– Juvelive.it (LaPresse)

Spiega Ansa che dallo staff di Ernst & Young che all’epoca si occupava dei bilanci del Barcellona arrivò ai colleghi di Torino una sorta di avvertimento. Le operazioni di compravendita incrociata di giocatori devono essere considerate una “permuta”, con la conseguente applicazione dei relativi principi contabili. E non uno “scambio”, altrimenti la realizzazione di plusvalenze rischia di sfociare in una “manipolazione di valori” e in una “frode”. Due dei revisori italiani sono imputati nel processo in corso a Torino, la cui ripresa è prevista nei prossimi giorni. Al Barcellona e ai consulenti spagnoli del club blaugrana, a carico dei quali non risulta siano emerse irregolarità, non verranno mosse contestazioni.