Serie A, provvedimento ufficiale: sono stati irremovibili

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Serie A, la novità è contenuta in un documento ufficiale che è circolato nelle scorse ore: è un no definitivo.

La risposta è no. Un no secco, ma così secco, che di più proprio non si poteva. E l’ipotesi correlata alla richiesta che è stata così sonoramente bocciata, per tutta risposta, è crollata sotto il peso di questo rifiuto.

Serie A, provvedimento ufficiale: sono stati irremovibili
LaPresse – juvelive.it

Nessuna forma di partecipazione sarà riconosciuta alle società di Serie A relativamente agli utili derivanti dalle scommesse, sebbene il mondo del calcio abbia sperato fino alla fine che il permesso venisse accordato. Invece no, l’Agenzia delle Dogane e Monopoli è stata, in questo senso, tassativa: richiesta bocciata, non se ne parla proprio. La notizia, riportata da Calcio e finanza, è stata estrapolata da un documento che l’ADM ha depositato, nelle scorse ore, presso la commissione Finanze del Senato, nell’ambito delle audizioni legate al riordino giochi.

Andiamo a scoprire cosa c’è scritto, nello specifico, nel documento che ha contribuito a far calare il sipario su un tema ampiamente dibattuto.

Scommesse e Serie A, l’ADM: questa cosa non s’ha da fare

Ad una lunga dissertazione sulla possibilità di aumentare o meno l’imposta di gioco, fa seguito una riflessione collegata a doppio filo con la richiesta pervenuta all’Agenzia dello Dogane e Monopoli da parte dei club di Serie A.

Serie A, provvedimento ufficiale: sono stati irremovibili
Pixabay

“Vale la pena  sottolineare – si legge all’interno del documento che ha confermato la bocciatura dell’idea promossa dal mondo del pallone – che il palinsesto delle scommesse offre gioco su tutti gli sport, su eventi sportivi di tutto il mondo e, altresì, su eventi non sportivi. Nel corso del 2023, le scommesse sul calcio di Serie A hanno rappresentato solo il 14,8% delle scommesse del totale delle scommesse sul solo calcio, escludendo, quindi, gli altri eventi sportivi e non”.

“Un riconoscimento, a favore delle sole società di calcio, di una forma di partecipazione agli utili creerebbe una disparità rispetto a tutti gli altri stakeholder che potrebbero, di conseguenza richiederla anch’essi”. Nient’altro da aggiungere.