Juventus: ricorso al Tar, ecco l’annuncio dell’avvocato

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Arrivano le parole da parte degli avvocati del dirigente, che ha presentato ricorso al Tar del Lazio. 

E’ iniziata questa mattina la battaglia legale che porterà al verdetto dei giudici, del Tar del Lazio, che nei prossimi 45-60 giorni dovranno dare la loro sentenza definitiva. Ecco le parole degli avvocati che, all’uscita dal Tribunale, hanno rilasciato alcune dichiarazioni per fare il punto su questo nuovo processo.

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Tar Lazio @La Presse Foto – juvelive

Il dirigente ha presentato ricorso al Tar per confutare i principi della Legge 280 del 17 ottobre 2003, riguardo la peculiarità dello sport e della giustizia. L’obiettivo è quello di rendere inappellabile la sua sentenza di radiazione. Una situazione intricata che potrebbe creare un precedente storico: in caso di accoglimento del ricorso, infatti, cambierebbe la giurisdizione italiana. Una venda, dunque, che ha un grande peso sull’ordinamento del nostro paese.

Juventus: presentato il ricorso al Tar, ecco tutti i dettagli

Gli avvocati dell’ex dirigente della Juventus, Antonio Giraudo, con questo ricorso al Tar del Lazio hanno dimostrato che gli organi di Coni e Figc non sono organi giurisdizionali. Ai sensi dell’ordinamento europeo, non possono emettere verdetti che influiscono sul diritto del cittadino. La radiazione, che vieta la partecipazione dal calcio professionistico, lede il diritto al lavoro ed è in contrasto con il principio generale della proporzionalità delle sanzioni.

LaPresse

Jean-Louis Dupont, lo stesso avvocato della sentenza Bosman, al termine dell’udienza presso la prima sezione ter del Tar del Lazio ha detto la sua riguardo questo ricorso presentato dall’ex dirigente della Juventus Antonio Giraudo.

“Sotto il punto di vista dell’attenzione dei giudici, l’udienza è stata positiva. I giudici hanno ascoltato e posto le loro domande su questa situazione. Nel mondo del calcio sarebbe una svolto significativa”.

Giraudo ha presentato ricorso con la richiesta di rimettere alla Corte di Giustizia Europea, la vicenda riguardo l’incompatibilità della legge 280/2003, riguardo la disciplina della giustizia sportiva secondo il criterio dello sport rispetto ai principi di diritto comunitario.

“Se dovesse essere accolta la richiesta – conclude l’avvocato – l’ordinamento italiano dovrebbe introdurre dei nuovi meccanismi. In questo modo, chi subisce tali provvedimento può ricorrere ad un giudice per ottenere l’annullamento ed avere una compensazione”: