Ha sfiorato la Juve, ora si è pentito della scelta fatta

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Ha sfiorato la Juve, ora si è pentito. Ha fatto parte del cospicuo gruppo, di più o meno grandi giocatori, che hanno inseguito il ‘nuovo’ che avanza nel calcio.

Nell’estate del 2023, sul calcio mondiale, ed europeo in particolare, è soffiato un nuovo vento. Un vento che ha portato con sé i granelli di terra del deserto, che si sono posati sui tavoli di dirigenti di società e di procuratori di calciatori.

Ha sfiorato la Juve
Ha sfiorato la Juve (Foto ANSA) Juvelive.it

Tutti si sono ben guardati dallo spazzarli via poiché quei granelli di terra del deserto hanno portato l’insperata opportunità di introiti importanti che avrebbero potuto cambiare il destino di società e calciatori.

I granelli di terra del deserto sono rimasti su quei tavoli ed hanno dato vita ad una moltitudine di trattative. Molte sono andate in porto, altre sono naufragate per i motivi più diversi. L’Arabia Saudita, il nuovo che avanza, ha fatto breccia nel Vecchio Continente.

Quante società, e quante agenzie di procuratori, hanno pregato, sperato, sollecitato che il loro telefonino squillasse e che dall’altra vi fosse una voce pronta ad offrire vagonate di petrodollari per uno o più giocatori.

Sono stati numerosi i campioni, più o meno giovani, ad aver abbracciato quel sogno. Il nuovo Eldorado ha chiamato ed alla sua ‘voce’ non è stato possibile resistere.

Ha sfiorato la Juve, ora si è pentito

492 presenze, 33 reti, 61 assist ed 8 trofei da esporre nella sua bacheca. Questa è la storia di Jordan Henderson nei suoi 12 anni di Liverpool. Poi il canto delle sirene arabe ha ammaliato anche lui e forse, a ripensarci oggi, avrebbe preferito mettersi dei tappi di cera nelle orecchie.

Jordan Henderson
Jordan Henderson (Foto ANSA) Juvelive.it

In un’intervista-confessione al Parool, quotidiano olandese di Amsterdam, il 33enne centrocampista inglese si è soffermato sulla sua esperienza in terra araba, la Saudi Pro League, dove ha indossato la maglia dell’Al-Ettifaq. Ha poi sfiorato quella bianconera della Juventus, prima di indossare i colori biancorossi dei lancieri di Amsterdam.

Ripensando a quel periodo, è stata una decisione importante e sentivo che era quella giusta, ma ho sbagliato. Nella vita queste scelte possono essere chiamate rimpianti o errori, ma sono errori solo se non impari da loro e io ho invece ho imparato molte cose sull’Arabia Saudita“.

Il ritorno in Europa e la maglia dell’Ajax per riprendere un discorso interrotto da un sogno che si è presto rivelato un incubo dal quale fuggire al più presto.