Intervistato sul canale JuveLive Official, Luciano Moggi ha toccato diversi temi clou di casa bianconera: ecco tutti i dettagli
A scuotere in modo tutt’altro che banale le tappe di avvicinamento della Juventus ai prossimi impegni ufficiali, è stata la notizia con la quale i bianconeri hanno appreso del nuovo infortunio accorso a Gleison Bremer. Il che, aggiunto alle difficoltà evidenziate dalla ‘Vecchia Signora’ in questo primo scorcio di stagione, ha fatto scattare un allarme più o meno fragoroso.
In realtà quella dello stop del brasiliano è una notizia che si inserisce in un mosaico molto più ampio. Il tam tam mediatico riguardante il futuro di Dusan Vlahovic – ad esempio – non può essere affatto eluso, così come le difficoltà evidenziate da David ad adattarsi alle nuove realtà.
Tutti temi toccati da Luciano Moggi nel corso dell’ultima intervista con la quale l’ex dirigente della Juventus ha parlato ai microfoni di JuveLive Official in onda sul nostro canale Twitch. Ecco le sue parole a riguardo: “Bremer? Difficile dire come mi sarei comportato, dipende dal lato medico e dalla relazione. Quando uno subisce un danno come quello di Bremer la ripresa non è semplicissima”.
Moggi ha dunque continuato: “La gamba infortunata non risponde mai o si difende rispetto a quella sana, il problema di fondo è la camminata che crea problemi meniscali e potrebbe crearne anche di muscoli. Poi magari si va a sistemare, ma i primi tempi sono questi. Non sapendo però mi astengo dal rispondere”.
Moggi ESCLUSIVO: “Vlahovic ha perso la voglia di stare alla Juve. Diamo tempo a Comolli”
Inevitabile poi un passaggio riguardante la particolare situazione che sta vivendo Dusan Vlahovic. A meno di clamorosi colpi di scena, il serbo lascerà la Juve a parametro zero il prossimo giugno materializzando quello che per i bianconeri sarà un vero e proprio bagno di sangue.
Moggi, sull’argomento: “Se ci fossi stato io, quel contratto Vlahovic non l’avrebbe mai firmato, si parte da un presupposto netto. Poi dopo a scalare si può dire che era un giocatore che dava qualcosa in più rispetto agli altri. Ora nella sostanza è un calciatore che va in campo e vivacchia. Prima c’era la scaramanzia di farlo partire dalla panchina, ora manco quella. Probabilmente ha perso la voglia di stare alla Juve e sarà stato interpellato da altre società. Non vuole infortunarsi e questo va a discapito di chi lo paga ora”.
Infine una chiosa su David e sul modo con il quale Comolli ha operato fino a questo momento: “David lo avrei preso anche io, fossi in una squadra di calcio competitiva è il primo che prenderei. Però bisogna concedere le attenuanti del caso, quando manca il centrocampo i rifornimenti non abbondano anzi diminuiscono. Quando si prende un calciatore si devono conoscere le caratteristiche”.
SU COMOLLI – “Difficile parlare, prima di giudicare è meglio conoscerle a fondo. Se dovessi guardare quello che è stato fatto è stato sbagliato qualcosa, invece di tre attaccanti dovevano prenderne uno con un centrocampista e un difensore. I giocatori che sono stati presi non sono malvagi, sono giocatori che potrebbero stare in una squadra che compete l’Europa League, a certi livelli. Niente di importante come quello che serve a una squadra che deve vincere come la Juventus. Diamo però tempo a Comolli per andare avanti, poi si può criticare o elogiare”.