Keita-Lazio, muro contro muro. Il giocatore vuole solo la Juventus e ora Lotito rischia

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Keita
Keita © Getty Images

Continua la querelle sul calciomercato Juventus tra Keita e la Lazio, soprattutto dopo il messaggio di fuoco del giocatore, postato ieri sera su Twitter ed indirizzato alla società biancoceleste per l’esclusione dalla lista dei convocati per la finale di Supercoppa Italiana in programma stasera allo stadio Olimpico. Sembra ormai chiaro come lo strappo si sia consumato e che l’esterno d’attacco richieda a gran voce la cessione in direzione Juventus. Di questo scenario il presidente Lotito non ne vuole nemmeno sentire parlare sia per un’acredine di vecchia data nei confronti dei bianconeri sia per un’offerta ritenuta troppo bassa ed invece considerata congrua da Corso Galileo Ferraris, visto il contratto del calciatore in scadenza a giugno 2018. Ebbene, come è noto, da tempo Marotta e Paratici hanno raggiunto l’intesa con Keita. A un punto notevolmente diverso è, viceversa, la trattativa con la Lazio.

Calciomercato Juventus, braccio di ferro tra Keita e la Lazio

Secondo quanto riportato da Alfredo Pedullà, esperto di calciomercato di ‘SportItalia’, tramite il proprio sito, la posizione del patron del club capitolino è irremovibile. Lotito non vuole sentir ragioni e innanzitutto non intende essere preso per il collo dal legame in scadenza con il giocatore. Al presidente della Lazio i 21 milioni offerti da Madama non bastano e la volontà granitica dell’ala offensiva di unirsi agli uomini di Allegri non lo spaventa. La richiesta rimane tutt’ora superiore a quanto presentato dalla Vecchia Signora ed attende perciò che qualche altra squadra si faccia avanti o che la cifra venga alzata dai dirigenti bianconeri. Il giornalista, però, avverte il numero uno della società romana: “Non vogliamo giudicare, ma sappiamo soltanto che i giorni trascorrono, Keita si avvicina alla scadenza, e di solito (nove volte su dieci) è il calciatore che decide il futuro. E Keita ha già scelto”. La sua scelta si chiama Juventus.