Lippi: “Il Tottenham mi ricorda il Barcellona, ma non ha una grande difesa”

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Marcello Lippi ©Getty Images

Marcello Lippi, ex allenatore di Juventus e Napoli, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” parlando, tra le altre cose, del prossimo impegno in Champions dei bianconeri: “La Juve ha stranieri ma lì, state certi, hanno in testa Champions e campionato: non esistono condizionamenti. La Juve è programmata per vincere, per arrivare fino in fondo dovunque. Anche al settimo scudetto. Non molla niente. Su, da qui alla finale sarebbero sette gare. Non cambiano la vita, non ti stancano da perdere testa e gambe. Per la Juve piuttosto credo sia il contrario: si distrarrebbe perdendo per strada un obiettivo“. Perdere un’altra finale sarebbe un duro colpo per la squadra di Allegri: “Il pensiero va lì. Ma io sono arrivato in finale quattro volte, cose che non si possono cancellare. E poi questo significa che sei entrato nel gruppo di quelle che possono vincere la Champions: Real, Barça, Bayern, Juve e City. Cinque. E dico: occhio al Real, non pensate sia finito, bravo Heynckes, a 72 anni ha fatto volare il Bayern. Ma la Juve è stabilmente lì, prima non era così. L’obiettivo principale è stato raggiunto”.

Juventus, Lippi esalta Allegri

Dal 4-2-3-1 al 4-3-3 Allegri ha cambiato spesso sistema di gioco nel corso di questi mesi e così Lippi ha elogiato il lavoro dell’allenatore livornese: “Era il momento di cambiare e Allegri l’ha fatto. Da quanto la Juventus quasi non prende gol? Dal nuovo sistema e da quando ha ritrovato Benatia: la concentrazione di tutti è massima. Spiace per Matuidi infortunato, ma sarei contento di vedere Marchisio, ha ancora tantissimo da dare. In ogni caso Allegri trova sempre qualcosa di nuovo”. Poi un giudizio sul Tottenham, prossimo avversario dei bianconeri: “Fatte le proporzioni, la sfida mi ricorda quella col Barça. Un grande attacco ma non una grande difesa: è finita 3-0. Kane la mette sempre dentro, i centrocampisti s’inseriscono, ma dietro la Juve può creargli grossi problemi. Comunque Pochettino è bravo, una bella figura di giovane allenatore, ha lanciato giovani come Alli”. Infine, Marcello Lippi ha concluso parlando dei continui accostamenti di Dybala a Messi: “Tutti questi accostamenti, Messi qui, Messi lì… L’impressione è quella di un bravo ragazzo, serio, forte: deve solo ricordare i campioni che alla Juve l’hanno preceduto senza sfondare subito. Da Platini a Zidane che era preoccupatissimo: un giorno gli parlai, gli dissi “tutti abbiamo fiducia in te”, e dalla domenica successiva non si fermò più. Allegri l’ha gestito bene, la società non gli ha fatto mancare la fiducia”.