Maldini: «Con la Juventus il Milan si gioca davvero tutto»

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Paolo Maldini, attuale ds del Milan, presenta la sfida di stasera in Coppa Italia evidenziando quanto sia importante per i rossoneri centrare la finale.

Maldini
Maldini © Getty Images

Paolo Maldini è stato una delle bandiere del Milan. Cinque Champions League danno la caratura internazionale del calciatore, che però salutò con pesanti attriti con la Curva Sud. Durante il giro di campo fu insultato e non gli venne riconosciuto lo status di “grande”. Il club, però, ritirò la maglia numero 3 e a maggio lo ha richiamato nelle vesti di direttore sportivo. In vista della semifinale di Coppa Italia di questa sera, ha fatto il punto sulla situazione parlando anche della Juventus.

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Maldini, il Milan e la Juventus

«Giochiamo contro una grande squadra, che ha dominato gli ultimi 7-8 anni in Italia. Ci sarà uno stadio pieno per l’ennesima volta». Così Paolo Maldini ha esordito sul Corriere dello Sport commentando la semifinale contro i Campioni d’Italia. Entrambe le formazioni faranno un po’ di turnover, ma a dire il vero non sarà per nulla esagerato. I rossoneri si aggrappano ad Ibrahimovic. «Tutto il club è soddisfatto del suo operato. Ha fatto sempre il campione in ogni partita in cui ha giocato in qualsiasi lega del mondo. In questi momenti ti aggrappi a giocatori tipo Kjaer e Ibra, perché danno sicurezza.Ma forse è ancora troppo poco per far crescere velocemente i nostri giovani».

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Maldini @ Getty Images

Il futuro di Pioli

«Noi di Pioli siamo veramente contenti-  ha detto Paolo Maldini -. E’ subentrato in una situazione non facile in cui la squadra non stava andando bene e c’erano poche certezze. Si è imposto e ha fatto crescere dei ragazzi giovani, dando identità alla squadra». Ma sul futuro sono tutti in discussione: «Da adesso a fine stagione possono succedere tante cose: tutti noi, giocatori, ma soprattutto allenatori e dirigenti viviamo di risultati». Maldini ha allontanato anche le voci su Ralf Rangnick, candidato forte di Gazidis secondo i tedeschi: «Sinceramente, da direttore dell’area sportiva, con il dovuto rispetto, non credo che sia il profilo giusto da associare al Milan».