Rudi Garcia ha la ricetta giusta: «Fermare Cristiano Ronaldo alla frontiera»

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Rudi Garcia, allenatore del Lione, scherza su come arginare i campioni della Juventus. E poi mette un po’ le mani avanti per l’ottavo di Champions League.

Rudi Garcia (getty images)

Questa mattina il Corriere dello Sport ha dedicato 2 pagine al tecnico del Lione Rudi Garcia. L’ex allenatore giallorosso ha risposto in maniera simpatica e piccante alle domande del quotidiano capitolino. Si è anche soffermato chiaramente sul prossimo incontro in Champions League con la Juventus. Saranno gli ottavi di finale e il primo match si giocherà in Francia in casa dei rossoblù. Dal campo alla Var, da quel famoso violino a Totti, non si è tirato indietro su niente. «Per me sarà un vero piacere rivedere Pjanic e Szczesny. A Mire non dovremo lasciare spazi perché è un giocatore che fornisce molte munizioni agli attaccanti, senza contare i calci piazzati».

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Rudi Garcia e la Juventus

«Come si ferma Ronaldo – scherza -?  Si ferma alla frontiera, se decide che Lione non gli piace e non vuole giocare qui. Scherzi a parte, si può contenere con una fase difensiva di squadra. Inutile ingabbiare lui se devi lasciare spazio a Dybala o Higuain. Come convincerò i miei difensori che è umano? Dirò a tutti che è un challenge, una sfida – spiega Rudi Garcia -. La motivazione dev’essere questa. Anche per me. In realtà io avevo conquistato sul campo l’ottavo di Champions contro il Real Madrid ma non me lo fecero giocare».

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Rudi Garcia (getty images)

Lo scudetto mancato e la Var in Italia

Rudi Garcia sceglie la signorilità e non fa polemica. «La mia Roma avrebbe vinto lo scudetto con il Var? Non lo so, ogni epoca fa storia a sé. Come si dice in Francia, con i ‘se’ si chiude Parigi dentro una bottiglia. Avevo la percezione che la Juventus fosse favorita dagli arbitri? Mai. Ma con il Var gli arbitraggi sono più giusti. Una cosa che noi allenatori chiediamo agli arbitri è di non accontentarsi del silent check. Dovrebbero andare a rivedere tutti gli episodi contestati invece di aspettare in mezzo al campo la conferma, altrimenti l’arbitro vero diventa il Var».