Rugani, l’agente evidenzia: «Il caso di Daniele deve insegnare molto»

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Davide Torchia, agente di Daniele Rugani, spiega: «Appena ha visto 37 di febbre è andato allo J-Hotel ed ha chiamato i dottori per il test».

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Rugani alla Roma

Davide Torchia è l’agente di Daniele Rugani, primo calciatori positivo al Coronavirus in Serie A. L’agente ha rilasciato un’intervista a tuttomercatoweb dove ha spiegato che in questo momento non è tempo di pensare allo scudetto. « Credo che si possa giocare fino ad agosto o settembre, poi uno stop di qualche settimana e si ricomincerà con il campionato 2020/21. È una soluzione semplice. Se c’è qualcuno che sta ancora pensando allo Scudetto è completamente fuori bersaglio».

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La positività di Rugani e le parole dell’agente

La battaglia al Coronavirus è appena iniziata e la guerra sarà lunga. Bisogna cercare di combattere e fermare questi numeri che crescono ogni giorno. Rugani, dal canto suo, è stato il primo positivo in Serie A e in qualche modo ha scosso il calcio. «Si, al mondo del calcio e anche al mondo dei giovani che pensano di essere invincibili. Se degli atleti professionisti che rappresentano la forza e la vitalità vengono contagiati allora possono essere contagiati tutti. Abbiamo capito anche cosa significa essere asintomatico. Rugani ha avuto 37.4 di febbre per un pomeriggio e dal giorno dopo non ha più avuto sintomi. Ma il tampone è risultato positivo. È stato bravo a stare a casa ed evitare di contagiare altre 50 persone. L’ho sentito, ed è rimasto in quarantena e poi si è anche preoccupato. Aveva paura di veder crescere i suoi sintomi di giorno in giorno. Appena ha appreso la sua positività è rimasto a casa come è giusto che sia. Gli ho spiegato che era tutto fermo e che non si stava perdendo nulla. Deve pensare a star bene. Quando ha visto quella linea di febbre, Daniele è andato al J-Hotel ed ha passato la notte li. Poi ha chiamato i dottori che hanno effettuato il tampone».