Juventus, promossi e bocciati dopo il nono scudetto consecutivo

0
488

Sui quotidiani in edicola sono stati pubblicati i voti della stagione che ha portato al trionfo la Juventus. Ci sono quattro bocciati a sorpresa.

JuventusLa Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport hanno pubblicato questa mattina il pagellone di fine anno dopo la conquista dello scudetto. La Juventus si è laureata campione d’Italia per la nona volta consecutiva, lasciando le briciole agli avversari ancora una volta. Sarri oscilla tra 7.5 della rosea e il 7 del quotidiano capitolino. «Il primo Sarri di governo, dopo una vita all’opposizione, con tanti compromessi. Un merito su tutti: la rinascita di Dybala (e un Cuadrado di possesso). Un dubbio su tutti: l’impatto, anche dialettico, sui giocatori». Tuttavia, ci sono quattro bocciati.

LEGGI ANCHE >>> Bonucci, che frecciata a Lazio e Inter dopo la vittoria dello scudetto con la Juventus

I bocciati della Juventus nel pagellone dei giornali

Juventus
Daniele Rugani, Serie A (Getty Images)

Gazzetta dello Sport boccia Rugani e Khedira. Sul primo così: «Sinceramente, poco di positivo da ricordare in una stagione come questa. Teorico quinto centrale, scavalcato anche da Demiral, gioca quattro partite da titolare compreso lo shock di San Siro, il 4-2 col Milan. E adesso…  resta alla Juventus?». Sul tedesco, invece: «Ogni volta gli dicono che è a fine corsa, ogni volta smentisce tutti. Quest’anno, però, leciti dubbi: 12 presenze, solo due volte sopra il 6, prima volta dal 2015 senza gol. Gli resta un anno di contratto, sempre che non lasci». Il Corriere dello Sport, invece, dà insufficienze a Ramsey e Bernardeschi. Sul gallese: «Era arrivato per dare più qualità al gioco della Juve ma non c’è riuscito. Se ne riparlerà il prossimo anno». Sull’ex viola: «Già Allegri aveva provato a reinventarlo come mezz’ala, pochi tentativi, nessuno apprezzabile. Sarri ci ha provato con più insistenza ma senza ottenere chissà cosa. Il vero ruolo dell’ex viola è quello di esterno e tutto questo sballottamento da una parte all’altra del campo alla fine gli ha nuociuto. Gli è mancata soprattutto la continuità di rendimento».