Juventus, la cassa si svuota. Primo semestre da conti in rosso

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Il primo semestre la Juventus ha fatto registrare un pesante passivo. Ammonta a 113,7 milioni (50,3 milioni nel 2019/20) il segno meno sul bilancio.

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Andrea Agnelli @getty

Giù in picchiata. I conti della Vecchia Signora sono in rosso e fanno scattare diversi campanelli d’allarme. «Il Consiglio di Amministrazione di Juventus Football Club S.p.A. (la “Società” o “Juventus”), riunitosi oggi, mediante mezzi di telecomunicazione, sotto la Presidenza di Andrea Agnelli, ha approvato la Relazione Finanziaria Semestrale al 31 dicembre 2020». Inizia così il comunicato diramato dal club che informa i soci azionisti dello stato di salute del sodalizio più importante d’Italia. Così oggi il club bianconero ha annunciato i conti dei primi sei mesi dell’esercizio 2020/21, che vedono ricavi per 258,3 milioni di euro, in calo rispetto ai 322,3 milioni del 2019/20. In leggero aumento anche i costi a quota 263,4 milioni di euro, mentre le perdite per il periodo sono pari a 113,7 milioni. Il protrarsi della pandemia – spiega la Juventus – ha generato un rilevante impatto negativo sui ricavi (principalmente da gare e da prodotti), quantificabile indicativamente in circa € 50 milioni.

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Juventus, perdita di 113,7 milioni. Il comunicato

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Agnelli, presidente Juventus @Getty

«Per una corretta interpretazione dei dati semestrali si ricorda che l’esercizio sociale di Juventus non coincide con l’anno solare, ma copre il periodo 1° luglio–30 giugno, che è quello di svolgimento della stagione sportiva. L’andamento economico è caratterizzato da una forte stagionalità, tipica del settore di attività, determinata essenzialmente dalla partecipazione alle competizioni europee (in particolare, alla UEFA Champions League), dal calendario degli eventi sportivi e dalla Campagna Trasferimenti dei calciatori.

Occorre inoltre rilevare che il primo semestre dell’esercizio 2020/2021 (contrariamente all’analogo periodo dell’esercizio precedente) è stato fortemente penalizzato – come per tutte le Società del settore – dalla diffusione della pandemia da Covid-19 e dalle conseguenti misure restrittive imposte da parte delle Autorità. La pandemia ha influenzato direttamente e in modo rilevante soprattutto i ricavi da gare e da vendite di prodotti e licenze, con un conseguente – ed inevitabile – impatto negativo sul risultato operativo, sul risultato netto e sull’indebitamento finanziario; inoltre, per il perdurare della pandemia, il semestre in corso rileva maggiori proventi da diritti radiotelevisivi a causa del posticipo dall’esercizio precedente di alcune partite delle competizioni nazionali e internazionali.

Il primo semestre dell’esercizio 2020/2021 chiude pertanto con una perdita di € 113,7 milioni, rispetto alla perdita di € 50,3 milioni del primo semestre dell’esercizio precedente.

Nel dettaglio, l’incremento della perdita del primo semestre dell’esercizio è sostanzialmente imputabile a minori ricavi per € 64 milioni, correlati a minori proventi da gestione diritti da calciatori (€ 55 milioni) e agli effetti direttamente imputabili alla pandemia sui ricavi da gare e da vendite di prodotti, licenze e altri (€ 39 milioni complessivi); tali effetti negativi sono stati in parte compensati da maggiori proventi per diritti radiotelevisivi (€ 27 milioni, correlati al maggior numero di partite di Campionato disputate nel semestre in esame). Nell’ambito dei ricavi, si segnala inoltre il positivo andamento – stante il difficile contesto – dei ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità (in leggero incremento rispetto all’esercizio precedente), nonché l’aumento dei ricavi dell’e-commerce (in incremento del 60%), che in parte compensa l’inevitabile calo dei ricavi tramite canale dei negozi fisici.

I costi operativi, gli ammortamenti e gli accantonamenti netti sono risultati nel complesso stabili, evidenziando moderate variazioni in alcune voci (in aumento gli oneri su personale tesserato e non tesserato – integralmente e regolarmente corrisposti nel periodo di riferimento – quelli per la gestione diritti calciatori e per la sicurezza sanitaria; in diminuzione i costi per servizi esterni e altri minori).

Il Patrimonio netto del Gruppo al 31 dicembre 2020 è pari a € 125,5 milioni; la variazione rispetto al saldo di € 239,2 milioni del 30 giugno 2020 deriva dal risultato del semestre (€ -113,7 milioni)».