Ronaldo e la Juventus, i motivi di una convivenza forzata

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Cristiano Ronaldo è “prigioniero” del suo contratto con la Juventus e della necessità di non ridurre il proprio compenso. Resterà bianconero.

JuventusCristiano Ronaldo è un caso unico. Non è un calciatore, ma un’azienda. Come tale, pertanto, va trattato. Ha siglato 100 gol con la maglia della Juventus in appena tre stagioni ed ha dimostrato di essere un bomber formidabile. Su queste basi, considerato che è ad un passo dal vincere la classifica cannonieri anche in Italia, appare difficile come sia possibile discuterlo. Il problema è di natura economico: la Vecchia Signora non può più permettersi il giovanotto. Stamattina la Gazzetta dello Sport, tuttavia, ha spiegato perché probabilmente andrà avanti una convivenza forzata.

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Cristiano Ronaldo e la Juventus

Cristiano Ronaldo, Juventus (Getty)

In altre condizioni ci sarebbero tutti i presupposti per una clamorosa separazione con l’uomo arrivato per brindare con la coppa dalle grandi orecchie. Era lui il primo a crederci in quel summit con Andrea Agnelli e Jorge Mendes del luglio 2018 a Costa Navarino, in Grecia. A tenere saldo Cristiano con la maglia bianconera contribuiscono anche gli aspetti finanziari. Chi, in questo momento, può garantirgli uno stipendio da 31 milioni di euro netti? La Juventus ovviamente non si tira indietro, ma va anche aggiunto che non può essere messa nel conto un’uscita gratuita. Resta, infatti, una quota d’ammortamento di 25 milioni di euro. Con tutti questi presupposti, quindi, non è da mettere nel conto una vendita del suo cartellino. E poi c’è il versante tasse. Al suo sbarco in Italia la stella portoghese ha concordato con l’Agenzia delle Entrate un bonus sui suoi redditi milionari all’estero, che gli permette di pagare appena 100 mila euro in virtù delle norme introdotte nel 2017 per invogliare l’ingresso di super contribuenti nel nostro Paese.