Juventus, caos plusvalenze | Chi nega di aver visto la “carta segreta”

Juventus, continua la ricerca da parte degli inquirenti della presunta scrittura privata tra la società bianconera e Cristiano Ronaldo. 

Anche oggi la Gazzetta dello Sport è tornata ad occuparsi dell’inchiesta sulle presunte plusvalenze fittizie che sta tenendo con il fiato sospeso l’ambiente Juventus. Secondo la Rosea continua a spron battuto la ricerca da parte della Procura di Torino dell’ormai mitologica “scrittura privata”. Che sarebbe stata siglata tra la società bianconera e l’entourage di Cristiano Ronaldo prima di dirsi addio a fine agosto.

Documento di fondamentale importanza secondo gli inquirenti. Da trovare a tutti i costi. Perché potenzialmente risolutivo ai fini dell’indagine in atto. Il fatto è che nessuno dice di averla mai vista, questa carta. Citata già nel decreto del 24 novembre, con cui la Procura ha perquisito le sedi torinesi e milanesi della Juventus.

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Juventus, nessuno avrebbe visto questo documento

Calciomercato Juventus
Cherubini @LaPresse

Nel decreto viene riportata un’espressione pronunciata dal general counsel Cesare Gabasio durante una conversazione con l’attuale direttore sportivo bianconero, Federico Cherubini. “Carta famosa che non deve esistere teoricamente”, queste le sue parole che hanno subito attirato l’attenzione degli inquirenti. Hanno interpellato il presidente Andrea Agnelli, l’amministratore delegati Maurizio Arrivabene, il vicepresidente Pavel Nedved e lo stesso Gambasio.

Ma tutte le richieste hanno dato esito negativo. Nessuno l’avrebbe mai vista. La ricerca, tuttavia, non si fermerà, come anticipa la Gazzetta dello Sport. Giovedì scorso sono state perquisite nuovamente le sedi con l’autorizzazione a cercare “in casa di Gabasio o in qualsiasi altro locale o automezzo nelle disponibilità degli indagati e della società”. Persino nei computer e nei telefoni.

 

 

 

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