Champions, nel giro di qualche ora è cambiato tutto: ecco le ultimissime novità a proposito del rinvio della gara della Juve.
C’è posta per la Lega Serie A, che in questi giorni avrà il suo bel da fare e diverse decisioni, alcune delle quali particolarmente delicate, da prendere. Dovrà decidere a breve, infatti, come “ridisegnare” l’agenda della 36esima giornata di campionato, la 17esima del girone di ritorno della massima serie.
Sarà necessario predisporre sia anticipi che posticipi, dal momento che nel weekend dell’11 e 12 maggio si concentreranno un bel po’ di appuntamenti. A scrivere alla Lega a tal proposito è stata la Roma, che ha sollevato il problema relativo al big match che si giocherà a Bergamo. In quell’occasione sarà impegnata con la sua diretta concorrente alla corsa per la Champions League, ovvero l’Atalanta, che esattamente come la squadra giallorossa avrà peraltro disputato, solo qualche giorno prima, la semifinale di ritorno di Europa League.
Alla luce di ciò, la Roma aveva chiesto ufficialmente alla Lega di spostare la gara alla giornata di lunedì 13 maggio, permesso che era stato accordato, qualche tempo fa, in occasione di Atalanta-Salernitana. Non vorrebbe scendere (o meglio, non avrebbe voluto scendere) in campo di domenica, quando avrà luogo, per di più, Roma-Juventus, ma questa richiesta implica, a sua volta, delle altre modifiche di non semplice attuazione. La Lega, però, ha bocciato la proposta dei giallorossi, fissando la sfida del Gewiss Stadium tra bergamaschi e giallorosso proprio domenica 12 maggio alle 20.45
Champions, cambia tutto: calendario stravolto, ecco quando giocherà la Juve
Il problema, infatti, è che il permesso non è stato accordato dalla Lega perché mercoledì 15 maggio, come noto, Atalanta e Juventus si sfideranno nell’ambito della finale di Coppa Italia. Dettaglio che, come facilmente intuibile, complica, e non poco, la ricalendarizzazione di questo weekend così fitto.
Il che avrebbe comportato il rinvio di qualche giorno della gara di Coppa Italia tra Juve e Atalanta. L’ultima parola è quindi toccata alla Lega, che ha spento sul nascere questa polemica.