Serie A, Gravina: “22 squadre? Ingestibile. Mi sembra impercorribile”.

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Gabriele Gravina Presidente della FIGC trova assurda la possibilità di giocare una Serie A a 22 squadre: “Mi sembra ingestibile come soluzione”

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“Serie A a 22 squadre? Situazione ingestibile”. Così il presidente della FIGC insorge sulla questione di un eventuale Serie A a 22 squadre, secondo il presidente infatti, giocare un campionato con 22 squadre rischierebbe di perdere 3000 società dilettantistiche, una soluzione, poco percorribile, dice. Il presidente FIGC, Gabriele Gravina è intervenuto così ai microfoni di Sky Sport ad un ipotesi che è emersa nelle ultime ore sull’ipotetica strategia di un campionato dopo lo stop del Coronavirus. “Di ipotesi ne ho sentite e ne sono state fatte tantissime, ma la stella polare sono le nostre norme, non è facile modificare il format dei campionati”.

Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, è intervenuto così a Sky Sport su una delle ipotesi emerse nelle ultime ore sulle strategie d’uscita per i campionati dopo lo stop per il coronavirus. “Di ipotesi ne sono state fatte tantissime, ma la stella polare sono le nostre norme, e non è facile modificare il format dei campionati”, ha aggiunto sul possibile stop alle retrocessioni tra i vari scenari per la ripresa della Serie A”. Poi si è parlato dell’ipotesi di un campionato a 22 squadre, “L’ipotesi di un campionato con 22 squadre dovrebbe confrontarsi con un campionato partito probabilmente già in ritardo e dovrà comunque finire a maggio 2021 in tempo per l’Europeo. Mi apparirebbe schizofrenica l’ipotesi di giocare meno partite e fare una Serie A con 22 squadre. Sarebbe del tutto ingestibile. Sono preoccupato per tutto il calcio e il mondo dilettantistico: un settore che rischia di perdere oltre tremila società, un vero disastro”. 

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Serie A

“Il presidente ha poi dato informazioni utili per la ripartenza del campionato di Serie A: “Ci siamo già attivati per chiedere alla Uefa e alla Fifa la possibilità di sforare la deadline prevista per il 30 giugno. L’ipotesi è appunto arrivare al 30 luglio con ripartenza del campionato nel mese di maggio, non vogliamo dare priorità assoluta al valore delle competizioni sportiva, ma certo dobbiamo anche rispettare l’ordinanza governativa”. Poi il Presidente ha risposto alla domanda nell’eventualità non venisse ripreso il campionato. “Voglio essere ottimista, nel caso ne parleremo con il Consiglio Federale”.

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