Juventus, il taglio degli stipendi per lenire le perdite

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Il taglio degli stipendi come strumento per sconfiggere le difficoltà create dal Coronavirus. Questa è la strategia in casa Juventus.

Agnelli presidente Juventus

L’intesa sul taglio degli stipendi da 90 milioni di euro che la Juventus ha raggiunto con i propri calciatori ha senza alcun dubbio anche la funzione di proteggere il bilancio dalla crisi economica che creerà il Coronavirus. Il destino dei club e la tenuta del sistema calcio sarà messa a dura prova. A rischio infatti, come sottolineato da ‘Il Corriere dello Sport’, ci sono centinaia di milioni di ricavi.

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Juventus, ecco l’utilità del taglio degli stipendi

Serie A

In attesa di capire che cosa accadrà e come ci si muoverà, la società bianconera ha agito d’anticipo, trovando l’accordo con squadra e allenatore per un paracadute da 90 milioni, frutto della rinuncia a quattro mesi di stipendio. Ma cosa potrebbe succedere alle casse del club piemontese? Ammontano a 110 milioni di euro gli introiti che potrebbero svanire per la Juventus. Ben 45 milioni sono relativi ai diritti tv della serie A e della Champions, mentre 40 milioni si riferiscono a minori ricavi da sponsorizzazioni. Infine altri 20 milioni si legano mancati incassi da ticketing. Uno choc che appesantirebbe ulteriormente il bilancio.

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D’altronde conti del primo semestre 19-’20 hanno evidenziato infatti una perdita di 50,3 milioni. Ed è da qui che è nata la necessità di cautelarsi. “La Juve si è tutelata da un impatto potenzialmente molto forte. Lo stop alle competizioni, in verità, comporta anche risparmi di gestione stimabili in 20 milioni, tra costi dello stadio, spese per le trasferte e altre voci. Se si volevano compensare queste perdite in modo significativo però c’era poco da fare se non agire sugli stipendi“, ha rilevato Alberto Francese, Research analyst di Banca Imi.   Insomma, l’emergenza Coronavirus è un imprevisto che va gestito. Ed è per questo che la Juve ha agito battendo tutti sui tempi.