Juventus, te lo ricordi? Dalla Serie A alla D: una carriera da Sliding Doors

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Juventus, ve lo ricordate Alberto Libertazzi? L’attaccante che dall’Europa League con la maglia bianconera è passato al Breno, in Serie D.

Alberto Libertazzi, ex attaccante della Juventus @Getty

Juventus te lo ricordi Alberto Libertazzi? È il 4 settembre 1998 quando in Italia esce Sliding Doors, apparentemente un’innocua commedia britannica, destinata però ad entrare a far parte del gergo comune. Le porte scorrevoli sono quelle della metropolitana di Londra, che decidono il destino della protagonista Helen, interpretata da una giovane Gwyneth Paltrow: a seconda che Helen riesca o meno a passare attraverso le porte prima che si chiudano, la sua vita prende due traiettorie diverse. La metafora delle porte scorrevoli ben si adatta alla vita di ciascuno di noi: chi, ripensando ad un momento passato della propria esistenza, non ha mai pensato “Chissà cosa sarebbe successo se…?”. Anche il calcio è pieno di questi momenti: basti pensare, appena un paio di mesi prima dell’uscita del film, al tiro al volo di Roberto Baggio nei supplementari contro la Francia, che esce “di tanto così” (come mima lo stesso Divin Codino), portandoci poi all’eliminazione ai rigori nei quarti del Mondiale francese. Per il protagonista della nostra storia di oggi, Alberto Libertazzi, il momento Sliding Doors arriva il 1° dicembre 2010, in Polonia, sul campo del Lech Poznan.

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Juventus, te lo ricordi? Dalla Serie A alla D: una carriera da Sliding Doors

Juventus vs Lech Poznan (Getty)

Ma andiamo con ordine: Alberto nasce a Torino il giorno di Capodanno del 1992, e fin da piccolissimo mostra un talento fuori dal comune, che lo porta ad entrare a soli 7 anni nei Pulcini della Juventus. Segue tutta la trafila nelle giovanili bianconere, dove esplode anche fisicamente, fino ad arrivare, a soli 16 anni, in Primavera.

Il 2010 sembra destinato ad essere l’anno della sua esplosione: a febbraio vince il Torneo di Viareggio, mettendo a segno anche due goal nonostante sia chiuso da un certo Ciro Immobile, e a fine agosto segna due reti nella tradizionale amichevole di Villar Perosa, giocata tra le fila della prima squadra, sollevando paragoni importanti con David Trezeguet. Arriviamo così a quel 1° dicembre 2010: sotto un’intensa nevicata, la Juve di Del Neri si gioca l’accesso alla fase a eliminazione diretta di Europa League, dopo un cammino stentato in cui ha raccolto 4 pareggi su altrettanti incontri disputati. A 10 minuti dalla fine arriva il debutto in prima squadra per Libertazzi, che sostituisce Armand Traorè in un disperato tentativo di rimontare lo 0-1. Dopo il pareggio messo a segno da Iaquinta, all’ultimo minuto è proprio il giovane centravanti ad avere l’occasione per la vittoria, ma il suo colpo di testa da pochi passi è troppo debole e si spegne tra le braccia del portiere polacco.

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Da lì in poi la sua carriera, che sembrava lanciatissima, imbocca un’impietosa discesa. C’è spazio, sì, per qualche altra piccola soddisfazione: il debutto in serie A a gennaio 2011 contro l’Udinese, un’altra vittoria nel Viareggio 2012 e il goal in finale di Coppa Italia Primavera allo Juventus Stadium nella stessa stagione. Nell’estate 2012 passa in comproprietà al Novara, dando inizio ad un giro che in 8 stagioni lo vedrà indossare ben 10 maglie diverse, soprattutto in Lega Pro, con una puntatina anche in Svizzera nel Servette. Tutto questo mettendo a segno solo 14 goal, un bottino davvero troppo magro per un attaccante.

È notizia degli ultimi giorni il suo passaggio al Breno, club lombardo militante in serie D, da cui Libertazzi spera di ripartire per guadagnarsi, ad ormai 28 anni, un finale di carriera quantomeno dignitoso.