Diaconale: “Juve responsabile per i giocatori che hanno lasciato Torino”

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Il portavoce della Lazio Diaconale in un’intervista ha dichiarato che la società bianconera ha la responsabilità sull’esodo dei giocatori da Torino

Arturo Diaconale, Lazio

Intervistato da Radio Punto Nuovo il portavoce laziale Aturo Diaconale ha parlato su vari argomenti riguardanti l’attuale emergenza sanitaria nel nostro paese, partendo innanzitutto dalla necessità di riprendere regolarmente gli allenamenti: “Gli allenamenti andrebbero ripresi regolarmente, la tutela della salute dei giocatori è superiore se vengono lasciati da soli ad allenarsi a casa, per di più se devono seguire indicazioni mandate per e-mail”. Poi il portavoce laziale ha parlato proprio della situazione riguardante i giocatori della Juventus che, come sappiamo, in 5 hanno lasciato Torino per raggiungere le rispettive famiglie nei luoghi di provenienza.

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Diaconale: “Juve responsabile per i giocatori che hanno lasciato Torino”

Arturo Diaconale, Lazio

Il portavoce laziale ha infatti sottolineato la situazione riguardante alcuni giocatori della Juventus che hanno lasciato l’Italia nella scorsa settimana, specificando che non è per far polemica: “Nella Juventus una serie di giocatori si sono allontanati da Torino, quando torneranno saranno sottoposti ad un periodo di quarantena obbligatorio, infatti i calciatori dovranno seguire il protocollo che vedrà lo stop isolamento fiduciario di almeno 2 settimane. Anche se altre squadre si trovano in situazioni analoghe, credo che sia legittimo lasciare la responsabilità alle singole società, la Lazio ad esempio aveva fissato la ripresa oggi rimandata a data da destinarsi. In un momento come questo, di sacrifici ognuno deve fare il suo, è necessario per rendere tutto più facilitato”. Come sappiamo infatti Higuain, Ronaldo, Pjanic, Khedira e Douglas Costa hanno lasciato Torino per tornare a casa dalle proprie famiglie e se l’eventualità di una ripresa imminente del campionato (ormai da escludere) obbligherebbe i calciatori ad almeno 2 settimane di stop come da protocollo dovuto all’emergenza sanitaria.

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