Primo Piano, come arriva il Monaco alla sfida con la Juventus

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Anthony Martial - Getty Images
Anthony Martial – Getty Images

PRIMO PIANO JUVENTUS-MONACO / TORINO – Il Monaco di Jardim è una squadra da prendere con le molle, dopo aver eliminato a sorpresa l’Arsenal negli ottavi di Champions e per la terza posizione che occupa in Ligue 1 con 58 punti, a tre dal Lione (61) e quattro dal Psg (62), ma con le più quotate avversarie con una partita in meno. Il tecnico portoghese nella sua filosofia di gioco non prescinde dalla difesa a quattro, mentre può variare lo schieramento a centrocampo, con i suoi moduli più utilizzati che sono il 4-1-4-1, il 4-5-1 e il 4-2-3-1. I numeri dicono che il Monaco stenta soprattutto in casa, dove è costretto a imporre il gioco ed è soggetto alle ripartenze degli avversari, ma è micidiale in trasferta, dove può sfruttare la fantasia e la velocità del reparto avanzato. Su tutti l’attaccante Martial, che insieme al veterano Berbatov è il capocannoniere della squadra con 7 gol. Punto di forza dei francesi è anche il portiere Subasic, rientrato da poco da un infortunio, mentre è tutto da valutare il reparto arretrato, con l’esperto Carvalho anche lui reduce da qualche acciacco e non in grande forma e con il tunisino Abdennour, possente dal punto di vista fisico, ma non un fulmine di guerra. Gli esterni di difesa, che dovrebbero essere Raggi a destra e Elderson a sinistra, sanno attaccare la fascia con grande spinta ma non garantiscono una grande copertura sulle ripartenze degli avversari. A centrocampo c’è un mix di forza fisica, tecnica ed esperienza, con il capitano Toulalan (recuperato da un leggero infortunio) in grado di dettare i tempi di gioco, affiancato da un Kondogbia che sprigiona tecnica ed espolsività e da un trio rapido e fantasioso composto da Dirar, Ferreira, e il veterano Joao Moutinho, che hanno il compito di fornire Gli attaccanti Berbatov (che garantisce fisicità, tecnica ed esperienza) o Martial, un vero crack degli ultimi mesi del campionato francese, abile nell’uno contro uno, nel lanciarsi negli spazi e capace a trasformarsi in un vero cecchino sotto la porta avversaria. Pesante per Jardim sarà l’assenza dell’esterno Kurzawa, mentre non è da sottovalutare il possibile ingresso dalla panchina di Germain, titoalare a inizio stagione, prima dell’esplosione del fenomeno Martial.