Divorzio Juventus-Bonucci, la verità sta nel mezzo

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Leonardo Bonucci (getty images)

Una separazione inevitabile, quella tra Bonucci e la Juventus. Un allontanamento che aveva già dato i suoi segnali nel corso dell’ultima stagione. Si era cercato di smorzare i toni, di andare oltre, di intravedere un futuro in bianconero oltre le incomprensioni, ma ormai era troppo tardi, lo strappo si è dimostrato non ricucibile. Uno strappo talmente netto che ha portato alla cessione del difensore in questo calciomercato Juventus per soli 40 milioni, dopo che la Vecchia Signora ne aveva rifiutati 60 dal Manchester City lo scorso anno. Dopo 7 stagioni in bianconero, 6 campionati vinti con la Juventus, tre Coppe Italia e due finali di Champions League raggiunte negli ultimi 3 anni, Leonardo Bonucci diventa un giocatore del Milan. Ma come si è arrivati al divorzio dell’anno?

Bonucci via dalla Juventus, un amore finito nell’arco di una stagione

Un dissapore cominciato a Febbraio ed esploso nell’intervallo della finale di Cardiff, quello tra Bonucci ed Allegri. Il tecnico toscano ha dunque avuto la meglio nello scontro col difensore. Il ritardo nel rinnovo del contratto di Allegri potrebbe anche essere stato determinato proprio da questo, l’allenatore bianconero doveva avere la certezza di avere una squadra composta solo da giocatori con cui poter costruire senza liti. Marotta aveva poi confermato che la Juventus non avrebbe mai trattenuto nessuno controvoglia: “Non ci sono incedibili, possono andare quelli che non sono più legati a questa maglia”. Al Milan Bonucci potrà alzare di più la testa, la voce, potrà imporsi di più, gli è stata offerta perfino la fascia da capitano. Alla Juventus era uno tra gli altri, al servizio della squadra, e questo non gli bastava. Le cause della rottura sono molteplici. A Bonucci non è andato giù l’aumento di stipendio che la società bianconera ha offerto a Dybala, non è piaciuta la svolta tattica decisa da Allegri e a Palermo è scoppiata la prima lite. Una punizione esemplare, una tribuna forzata contro il Porto che Bonucci non ha mai perdonato alla dirigenza bianconera. Ma non è finita qui. Tutto si è trascinato fino all’intervallo della finale di Cardiff, quando Bonucci ha contestato la formazione approvata dal tecnico toscano. Le smentite non sono servite, la scelta di oggi ne è la conferma.

Alessandra Curcio