Shevchenko elogia la Juve: “È ancora la squadra da battere”

Andriy Shevchenko © Getty Images

Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, l’ex attaccante del Milan Andriy Shevchenko ha parlato a 360 gradi del calcio italiano. L’attuale commissario tecnico della Nazionale Ucraina esordisce parlando della lotta scudetto: “La Juventus è ancora la squadra più forte per struttura societaria, rosa ed esperienza. Subito dietro vedo il Napoli, che non smette di crescere. L’Inter ha Spalletti, un tecnico preparatissimo, meticoloso, che non molla mai e ci mette il cuore nel suo lavoro. Spalletti è una garanzia per l’Inter, e i nerazzurri saranno lì fino in fondo”. Shevchenko ha poi parlato del suo Milan: “La strada scelta dalla nuova dirigenza presuppone un programma a lunga scadenza e quindi serve pazienza da parte di tutti: si riparte da zero, per ora è stato comprato il futuro, mentre i fuoriclasse veri arriveranno invece probabilmente fra uno o due anni se il Milan avrà nel frattempo riguadagnato il posto che merita nel calcio che conta”.

Juventus, Shevchenko si sente ancora italiano

Il CT ucraino eviterebbe volentieri l’Italia in un ipotetico spareggio per accedere ai Mondiali in Russia: “Speriamo di evitare gli azzurri, e non è solo una questione tecnica. Amo l’Italia, mi sento italiano. È da quando sono bimbo che ho il vostro Paese nel cuore. Venni undicenne per un torneo giovanile, giocammo ad Agropoli e rimasi incantato dalla gente, dal modo di vivere, da tutto. L’Italia è l’università del calcio dal punto di vista tattico”. Shevchenko ha infine analizzato il momento del calcio italiano. Queste, secondo le news Juventus, le sue dichiarazioni: “Un Mondiale senza l’Italia perderebbe sapore, io sono convinto che ce la farete. Secondo me il vostro calcio è tornato a crescere negli ultimi anni, merito di un’eccezionale scuola di allenatori. Avete sempre talenti di livello, ma soprattutto producete idee nuove, tecnici con caratteristiche differenti fra loro ma comunque rivoluzionari: penso a Conte, Allegri e Sarri. Non è un caso che l’Italia abbia vinto in ogni occasione al di là dei singoli, è sempre arrivata come collettivo, organizzazione, filosofia e strategia. Quest’anno in corsa per il titolo di miglior tecnico Fifa c’erano Conte, Allegri e Zidane: due italiani e uno che come calciatore è diventato grande in serie A. Vi garantisco che tutti eviterebbero volentieri l’Italia durante un Mondiale o un Europeo: puoi anche batterla, ma ne esci a pezzi mentalmente”.

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