Juventus, lo strano caso del solo italiano in campo

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Esultanza Juventus © Getty Images

 

Successo importante contro il Verona di Pecchia (doppietta di Dybala), con la Juventus che resta più che in scia del Napoli, chiamato a collezionare una lunga sfilza di successi con metà della rosa dei bianconeri. Si resta lì, distanziando Inter e Roma, verso una seconda fase della stagione ricca di successi, come di consueto accade nella gestione Allegri.

L’ultimo match di campionato però ha anche visto qualcosa di strano in campo, strano almeno per le abitudini bianconere. Allegri infatti ha schierato un solo italiano sugli undici giocatori in campo. Qualcosa di normale per squadre come Napoli e Inter, ma non per la ‘Vecchia Signora’, vittima di un ricambio generazionale che andrà completandosi il prossimo anno. A tenere alta la bandiera il solo Chiellini, capitano.

Juventus, diamo il tempo agli italiani di tornare titolari

Confrontando le due versioni della Juventus, 2016-17 e 2017-18, ci si rende conto di come, numericamente, la situazione non sia cambiata. Concentrandosi sui titolari, il numero di italiani resta di otto giocatori, nonostante gli addii di Bonucci (al Milan) e De Ceglie (svincolato). A essere cambiata però è la considerazione di taluni italiani, non più titolarissimi. Buffon non può giocarle tutte, anche se romanticamente lo vorrebbe, essendo giunta all’ultima stagione. Lo stesso si potrebbe dire di Barzagli, molto più spesso in panchina rispetto al passato. Con gli svariati cambi di modulo inoltre, De Sciglio non è certo di un posto dal primo minuto.

Rugani non è reputato pronto per ricoprire il ruolo di ‘titolarissimo’, mentre Sturaro non ha le qualità degli altri centrocampisti stranieri, e viene così adoperato all’occorrenza. Marchisio non ha più il fisico di una volta, e spesso viene preservato, con Bernardeschi che è infine al suo primo anno e, tra adattamento alla piazza e la concorrenza con i compagni di squadra (stranieri), il suo minutaggio in serie A si riduce a 364′.

Un solo italiano in campo non era mai accaduto nella gestione Agnelli e, a dire la verità, è la prima volta che succede dal 1994-95. Un caso, un puro e semplice caso, considerando gli italiani (soprattutto in difesa) che arriveranno il prossimo anno. La Juventus resta italiana, ma è giusto adattarsi in momenti di passaggio come questo, senza gridare ‘al lupo al lupo’.