Siamo all’epilogo del Mondiale di Russia 2018, tutto pronto, infatti, per la finalissima Francia-Croazia. Una finale del tutto inedita. Sfida anche tra Matuidi e Mandzukic.
Per i transalpini si tratta della terza finale iridata dopo la vittoria del 1998 e la sconfitta (a noi cara) del 2006. Per i croati invece sarà la prima in assoluto. A questa finale prenderanno parte molti calciatori cari e conosciuti al nostro campionato, tra questi, naturalmente gli juventini Blaise Matuidi per i francesi e Mario Mandzukic per i croati.
Francia-Croazia, Marione suona la carica
Il numero 17 della Nazionale croata e della Juventus ha una grandissima possibilità, quella di scrivere una pagine indelebile nella storia del calcio croato e dei mondiali di calcio. Una vittoria sarebbe qualcosa di eccezionale e da ricordare per anni e anni. Ma la finale bisogna giocarla, e la Francia non è di certo un’avversasia morbida.
La Croazia arriva a questa finale stanca e provata soprattutto dopo gli ottavi di finale vinti ai calci di rigore contro la Danimarca, dopo i quarti di finali superati sempre dagli 11 metri contro la Russia ed infine dopo la tiratissima vinta contro l’Inghilterra ai supplementari grazie al gol proprio di Marione. E’ una nazionale, quella allenata da Zlatko Dalic, che non molla mai, che non muore mai, una squadra con un grande orgoglio, ma anche con grandi mezzi tecnici.
Francia-Croazia, Mandzukic sfida Matuidi
Per i colori bianconeri sarà una sfida mondiale tutta da seguire, infatti, nelle due compagini figurano due top player della Juventus, Matuidi e Mandzukic, appunto. Il centrocampista francese dovrebbe trovare un posto da titolare al fianco di Kantè, l’attaccante croato lo sarà senz’altro, visto anche la poca scelta in fase offensiva per il selezionatore croato Dalic. Secondo molti la Francia è favorita per svariati motivi, ma la Croazia è pronta a vendere cara la pelle a cercare di alzare al cielo di Mosca la coppa del mondo. Lo vuole tanto Mandzukic che è stato votato da molti, come il giocatore simbolo di Russia 2018. Ma si sa nel calcio, come in tanti sport, i complimenti non bastano, bisogna vincere e scrivere il proprio nome sull’albo dei vincenti. Mandzukic lo sa benissimo e prepara questa finale, come la partita più importante dell’intera carriera, come giusto che sia.
