Marotta: “Siamo abituati a vincere con largo margine. Questi punti ce li riprenderemo”

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Beppe Marotta (getty images)
Beppe Marotta (getty images)

SERIE A JUVENTUS MAROTTA / TORINO – Il direttore generale della Juventus, Beppe Marotta, nella conferenza stampa odierna ha parlato di tutti gli aspetti che hanno portato il club a muoversi in un certo modo sul mercato. Ecco le sue parole riportate su Tuttosport.com: “Siamo estremamente contenti di quanto fatto, centrando in pieno gli obiettivi, grazie anche a Fabio Paratici che ha lavorato in modo molto diligente. Fare meglio dell’anno passato significherebbe vincere la Champions.  Abbiamo ceduto giocatori non facilmente sostituibili non tanto per le loro qualità tecniche, ma sopratutto per carisma e personalità.  Draxler? Intanto siamo amareggiati per le due sconfitte consecutive, il che condiziona i giudizi.  Avevamo bisogno di un periodo di rodaggio, abbiamo questo handicap, ma sono molto convinto che possiamo ancora vincere e lo trasmetterò a tutti. Quanto a Draxler, io mi son fermato al 19 agosto, lo Schalke è una società con cui è difficile interagire. Ci siamo tirati indietro perché loro avevano fatto una richiesta sproporzionata, e poi è venuta a mancare la volontà del giocatore senza la quale è difficile trovare un accordo. Sono sicurissimo che questo gruppo farà molto meglio nei prossimi anni: penso a Sturaro, Dybala, Pereyra, Lemina… Certo, devono acquisire esperienza, ma noi abbiamo l’obbligo di vincere sempre. Anno di transizione? E’ un concetto che rimando subito al mittente. Sarebbe un’impresa straordinaria, c’è il rischio di un po’ di appagamento, perché vincere può logorare. Hamsik? Ci siamo sentiti più di dieci volte con De Laurentiis, ma ci sono altri nomi mai usciti. Spese delle nostre concorrenti in Champions? Come sempre c’è la possibilità di raggirare il fair play finanziario, che va disciplinato, noi abbiamo sempre vinto rispettando un equilibrio economico-finanziario: è quello che abbiamo fatto e faremo ancora. Questo è un anno di grandi sacrifici. Ma siamo davanti a un mercato particolare: sono sicuro che l’anno prossimo subirà un incremento di valori del 30-40%. In Inghilterra i club si arricchiscono con i diritti tv. Si spendono prezzi normalissimi, altro che da pazzi. Ci saranno operazioni ancor più importanti: significa che se Pogba si manterrà al top, 100 milioni non saranno sufficienti. Allegri? Sarà determinante, ma non penso solo al suo lavoro sul campo. Il tecnico è ormai un gestore di gruppo, da trasformare in una squadra vincente. Le motivazioni sono decisive per il raggiungimento degli obiettivi. La Juve è una squadra di grande valore, ma Pirlo e Tevez trasmettevano certezze che oggi il gruppo deve ritrovare attraverso la compattezza della squadra. Pogba? Quando ricevi offerte da 100 milioni da club importantissimi, non traballi però ne sei orgoglioso. Ma siccome noi vogliamo continuare a vincere, abbiamo deciso di tenerlo. Oscar del mercato? Lo darei all’Inter perchè ha campiato molto e c’è una certa euforia nell’ambiente Noi abbiamo costruito le nostre vittorie basandoci sulla solidità del gruppo.LA nostra forza in 4 anni è quella di aver vinto tenendo il gruppo molto omogeneo, con due-tre varianti. La Roma? Come dice Lotito: “victoria concordia crescit” i successi crescono con l’affiatamento e l’euforia. La Roma ci ha battuto ed è normale che ci sia euforia. Però domenica abbiamo perso perché il calendario ha previsto questa sfida alla seconda giornata e nel mese di agosto. I nostri nazionali sono arrivati tardi, abbiamo svolto una preparazione particolare perchè tenevamo a vincere la Supercoppa. Abbiamo dovuto affrontare la seconda forza del campionato troppo presto e la Lega ne deve tener conto per lo spettacolo. Onore alla Roma, siamo indietro di 6 punti dalla prima, ma noi siamo abituati a vincere con un largo margine e questi punti ce li riprenderemo”.