Marotta: “Dybala non ha valore. Progetto a lungo termine con lui”

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Giuseppe Marotta
Giuseppe Marotta ©Getty Images

L’amministratore delegato bianconero Beppe Marotta ha rilasciato un’intervista a ‘Tuttospot’ toccando tanti argomenti importanti: Dal sesto scudetto al futuro di Dybala.

La conquista del sesto Tricolore consecutivo

Marotta già pensa alla finale di Cardiff: “La mia è una visione sempre positiva, quindi penso sempre al traguardo successivo. Domenica sera pensavo già a Cardiff e poi penserò alla prossima stagione. Ogni volta che vinco qualcosa non ho mai la tentazione di guardarmi indietro, anche perché ogni volta sento l’ambizione che cresce”.

Progetto Juventus

All’amministratore delegato bianconero è stato chiesto come si sceglie un giocatore da Juve. Lui ha risposto così: “O prendiamo un campione già affermato, vedi Dani Alves, Mandzukic, Khedira, Higuain, eccetera. Oppure cerchiamo il talento. Ma, attenzione, un talento che possa diventare campione: cioè uno che accanto alle qualità tecniche dimostri di avere dei valori umani che lo trasformano in campione, come per esempio è capitato a Dybala. Il talento oggi non basta: è un’espressione di qualità calcistiche naturali, ma per diventare campione devi aggiungere qualità intellettuali, in pratica la mentalità vincente. E noi su questa lavoriamo, perché la mentalità si può acquisire e si può allenare, noi la alleniamo a livello psicologico, allevando i talenti che troviamo sul mercato o del nostro vivaio”.

Il futuro di Dybala

Sul talento argentino ha poi dichiarato: “Diciamo che nel nuovo contratto abbiamo tenuto conto della valorizzazione del calciatore che va di pari passo con la valorizzazione del marchio aziendale. Ci saranno quindi delle comuni attività e c’è l’intenzione di fare un lungo percorso insieme. Non ha un valore. Il valore di un giocatore è dato nel momento della sua cessione. Se mettevo una clausola su Pogba tre anni prima di cederlo avrei detto: 60 vanno bene. Mentre invece l’abbiamo venduto a 110. La clausola è una follia, non la metterò mai su un giocatore. Non è un vantaggio, ti mette nelle condizioni di debolezza”.