La nostra redazione ha ricevuto una lettera da Marco, un nostro affezionato lettore, che ha commentato la prestazione di Gonzalo Higuain nella finale di Champions League contro il Real Madrid.
“Caro Pipita ti scrivo. Lo faccio perché quando ormai un anno fa sei arrivato alla Juventus tutto il popolo bianconero ha esultato. L’attaccante che aveva stracciato tutti i record a livello di gol nel nostro campionato era pronto a vestire la maglia della nostra squadra del cuore. Sapevamo che le 36 reti segnate nella precedente annata sarebbero state difficilmente ripetibili, ma abbiamo avuto fiducia in te. Una fiducia irremovibile anche quando in estate tutti i tuoi detrattori ti davano per finito, fuori forma e grasso. Il campionato è iniziato e tu, Gonzalo, hai subito messo le cose in chiaro entrando dalla panchina e punendo la Fiorentina al primo pallone giocato. I gol si sono susseguiti certo, ma c’era sempre qualcosa che mancava nelle tue prestazioni: soprattutto in Champions League, dove l’unica volta che sei stato decisivo è stato in semifinale contro il Monaco. Due gol importantissimi sì, ma troppo poco”.
Higuain inesistente nella finale di Champions League
“Caro Higuain, e caro perché alla Juventus sei costato 90 milioni e dico NOVANTA milioni, il 3 giugno il mondo intero ti aspettava al varco. Lo “sbaglia finali” ti chiamavano, ma noi ancora una volta abbiamo messo i tappi alle orecchie e ti abbiamo seguito e sostenuto. Cardiff doveva essere la serata di tutto l’universo juventino, la TUA serata da trascinatore. E trascinatore non sei stato. Un inizio scoppiettante con dribbling e carattere, l’assist per il pareggio di Mandzukic ma poi null’altro. Quel tuo carattere si è sciolto come neve al sole, ripercorrendo le orme della finale Mondiale del 2014 quando con la tua Argentina sei arrivato di nuovo secondo. Gonzalo, al Millennium Stadium sei scomparso; il tuo numero 9 non lo ha visto nessuno ed anzi è cominciato ad aggiungersi quello 0 che formava il valore del tuo cartellino.
Caro, carissimo, costosissimo Pipita il tuo nome si è trasformato in una cifra folle anche per noi bianconeri. Eri l’uomo della Champions League e a Torino sei tornato a mani vuote. E non a testa alta, non da combattente né da gladiatore ma da fantasma. A Cardiff sei diventato invisibile e digerire questa delusione, per chi ti ha sempre difeso a spada tratta, sarà dura. Caro Pipita ti scrivo per criticarti, ma al contempo sperando che la lancetta del tuo orologio abbia tardato solo un anno”.