LA POLEMICA – Buffon attaccato per aver detto la verità

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Buffon esulta con la Juventus © Getty Images
Buffon © Getty Images

Le parole di Gianluigi Buffon rilasciate qualche giorno fa in merito al tifo contro la Juventus che i supporters delle altre squadre italiane hanno manifestato durante la finale di Champions League hanno scatenato un vero e proprio vespaio. Questo alla luce di una fotografia nella quale lo stesso portiere bianconero e della Nazionale sembra manifestare un atteggiamento contrario a quanto affermato e relativo al 5 maggio 2002, data nella quale l’Inter regalò in pratica lo scudetto proprio alla Juve. Buffon ha dichiarato: “Chi gode delle sconfitte altrui fa capire quanto miserabile possa essere l’uomo. Ed io sono orgoglioso di non fare parte di questa schiera, di chi ride, sghignazza o scrive sulle tue delusioni, a maggior ragione se è un giocatore“. Ma come al soluto i detrattori sono partiti in una caccia alle streghe gratuita, com’era stato in occasione di altri episodi controversi. Era già successo nel caso dello striscione dei tifosi dell’Inter esposto la scorsa primavera a San Siro in una gara che non riguardava la Juventus e nel quale si faceva riferimento ad un presunto vizio sulle scommesse sportive addebitabile al campione di Carrara.

Piccolezze, offese gratuite da parte di coloro che non aspettavano altro che una caduta della squadra di Allegri, la prima stagionale e che ha contraddistinto in maniera negativa le news Juventus per l’unica volta in una annata fantastica. Del resto le finali le perde chi ha comunque la forza di raggiungerle, tutti gli altri stanno a casa e la loro massima ambizione è tifare contro. Ma ad ogni modo, nei limiti della decenza, non va dimenticato che anche questo fa parte del calcio. E purtroppo, come al solito nell’ambito pallonaro nostrano, si passa troppo facilmente il limite e lo sfottò diventa odio, così come un pensiero profondo quale è quello espresso da Buffon si trasforma in una buona occasione per offendere lui e la Juventus. Nessuno può negare però che la squadra bianconera è la vera padrona del calcio italiano per meriti acquisiti sul campo dopo essere sportivamente rinata.

Juventus, Buffon inneggiava alla tua vittoria

Ed anche qui interviene quello che è lo stile Juve, quell’insieme di comportamenti e di atteggiamenti che da sempre consente alla compagine bianconera di elevarsi sopra agli altri per una certa caratura morale oltre che per competenze maggiori in calciomercato. E’ successo anche stavolta, nonostante alcuni usino un semplice gesto di anni fa come dimostrazione di incoerenza e di poco rispetto da parte di chi invece andrebbe ricordato come un simbolo indiscutibile dello sport del nostro Paese. Buffon ed i suoi compagni della Juventus che rappresentano anche la vera forza del calcio italiano degli ultimi anni, semplicemente meritano più rispetto. E del resto è vero che: “Quando la squadra più forte che spesso fa soffrire gli altri per gran parte della stagione, per una volta perde, causa gioia smisurata nelle sue rivali. Addirittura con caroselli, fuochi e cose del genere: ciò mi fa sorridere, perché è un modo italiano di vivere le disgrazie altrui senza pensare a costruirsi le proprie vittorie“, ha detto Buffon. E con quel “5 maggio, godo ancora!” chi ha la coda di paglia non ha pensato che Buffon stesse celebrando la vittoria, l’ennesima, sua e della Juventus, anziché la sconfitta, l’ennesima, di una rivale.