Sentite cosa dice Moggi a Bergomi…

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Luciano Moggi - Getty Images
Luciano Moggi – Getty Images

MOGGI BERGOMI – Ecco quanto riferito da Moggi a Libero, come trascritto da TuttoJuve: “Ci vogliamo dedicare oggi al malvezzo dell’ambiente calcistico, quello di sputtanare gli altri per giustificare i mancati successi della propria squadra o della squadra del cuore, come nel caso recente di Beppe Bergomi, il quale candidamente è andato a dichiarare: «Noi dell’Inter avvertivamo segnali particolari… poi è arrivata Calciopoli», come se i grandi distacchi dell’Inter dalla prima in classifica si verificassero solamente per effetto di “malcostume calcistico” e non per debolezza del proprio impianto.  A testimonianza della poca attendibilità di quanto dichiarato da Bergomi basterebbe citare che l’Inter in questo campionato viaggia dietro alla Juve di ben 21 punti (visto il successo di ieri)… e Calciopoli è acqua passata. Giova al tempo stesso ricordare che Bergomi attualmente è pagato da Sky per fare l’opinionista e le telecronache e che come tale deve dimostrare imparzialità. Oppure le dichiarazioni dell’ex presidente Moratti, che è andato addirittura a dire, a seguito di una contestazione della curva interista: «I tifosi non mi hanno mai aiutato, neppure al tempo di Calciopoli». Sarebbe facile replicare al presidente Moratti che lui non aveva certamente bisogno dell’aiuto dei tifosi. Dobbiamo ricordare, nostro malgrado, quanto scritto dal Procuratore Figc Palazzi, dopo aver letto le intercettazioni, “nasco – ste ma ritrovate”, proprio sull’Inter e sul suo presidente, quando «la condotta del presidente Facchetti appare presentare notevoli e molteplici profili di rilievo disciplinare», oltre a «rilevare che la società FC Internazionale di Milano (…) risulta essere, inoltre, l’unica società nei cui confronti possano, in ipotesi, derivare concrete conseguenze sul piano sportivo». Perché «dalle carte in esame e, in particolare, dalle conversazioni telefoniche intercettate, emerge l’esistenza di una fitta rete di rapporti, stabili e protratti nel tempo, intercorsi tra il presidente Facchetti e i designatori arbitrali, fra cui emerge , tra l’altro, il fine di condizionare il settore arbitrale». Potremmo andare avanti, ricorderemo solo che il pm Narducci,durante il processo, dichiaro: «Piaccia o non piaccia, non ci sono telefonate dell’Inter ai designatori». Alla faccia… magari sperava che non fossero rintracciate nel mare magnum delle 171mila”.