Calciomercato Juventus, Bonucci più sacrificabile di Allegri

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Bonucci
Bonucci © Getty Images

Il divorzio tra la Juventus e Leonardo Bonucci è una notizia che andrà a condizionare inevitabilmente il calciomercato della società bianconera, talmente tanto da aver già fatto dimenticare il recente acquisto di Douglas Costa o i problemi che stanno intercorrendo nella vicenda per Patrik Schick. Se ne va un senatore del gruppo, un glorioso componente della ‘BBC’, che con Barzagli e Chiellini è stato in grado di fermare fior di avversari, tranne che nella sciagurata finale di Champions League di inizio giugno contro il Real Madrid, un evento che ad oltre 40 giorni di distanza ha evidentemente portato delle grosse conseguenze. L’addio di qualche settimana fa da parte di Daniel Alves, avvenuto in maniera altrettanto repentina ed inaspettata, aveva lasciato pensare che la responsabilità della cosa andasse cercata proprio in quel 3 giugno vissuto a Cardiff, ed ora la cessione di Bonucci non fa che confermare ulteriormente questo sospetto.

Sembra poi chiaro che tra Bonucci e la Juventus qualcosa si fosse rotto già da tempo. Le prime avvisaglie si erano avute nella partita casalinga contro il Palermo, in cui un tranquillo e pronosticabile successo allo ‘Stadium’ era stato messo in secondo piano dalla fuga del calciatore negli spogliatoi subito dopo il fischio finale, dopo aver avuto un vistoso alterco con Massimiliano Allegri. L’esclusione per la successiva gara di Champions League ad Oporto era sembrata una logica conseguenza, evidenziano come la Juventus avesse gestito brillantemente il caso, ma poi sono arrivate altre voci riguardo discussioni tra il centrale ad alcuni compagni, da Barzagli a Higuain, passando per Dybala. Dall’elenco non viene escluso Allegri, con accesi alterchi sia in campo che negli spogliatoi di Cardiff. Tutte voci non confermate che però avevano fatto capire che effettivamente il rapporto tra il difensore viterbese ed il club campione d’Italia fosse ormai compromesso. La cessione del giocatore al Milan rappresenta per la Juventus un epilogo che già in molti reputavano di certo non impossibile.

Calciomercato Juventus, l’addio di Bonucci determinato dal calciatore stesso

Marotta e Paratici proveranno a non far pesare questo episodio nel calciomercato Juventus, intanto le prime avvisaglie su un possibile addio di Bonucci si erano manifestate con più insistenza del solito all’indomani del rinnovo di contratto di Allegri con la Juventus, per poi essere amplificate dal ritornello inscenato proprio da Marotta relativo al fatto che la società torinese non trattiene nessuno controvoglia. Alla fine di questa cessione non si può contestare niente al club bianconero, che avrebbe anche trattenuto volentieri Bonucci proseguendo un rapporto che almeno in campo stava andando a meraviglia dopo 7 stagioni vincenti vissute insieme. Dire che forse dietro a tutto questo possa centrare Allegri potrebbe essere vero, visti i precedenti tra i due: in questo modo quindi il tecnico livornese potrà contare su un’altra valida alternativa da reperire in sede di campagna acquisti con i 40 milioni di euro provenienti dal Milan nell’operazione Bonucci, oppure potrà decidere di lanciare definitivamente nell’undici titolare Daniele Rugani.

Fatto sta che l’addio di Bonucci è nato più dallo stesso giocatore, che si dice avesse avuto da ridire su alcuni episodi avvenuti in casa Juventus negli ultimi tempi, contestando ad esempio l’aumento di ingaggio concesso dal club a Dybala fino a passare per i ben noti episodi. La Juve avrebbe di conseguenza dovuto scegliere chi ‘sacrificare’: meglio allora rinunciare ad un giocatore trentenne, per quanto importante, e che avrebbe assicurato una somma importante in cambio del suo addio permettendo al contempo al progetto sportivo di non subire un reset totale, come sarebbe avvenuto qualora a lasciare il Piemonte fosse stato Allegri. A Torino Bonucci era uno dei giocatori simbolo, e continuerà ad esserlo anche in rossonero, dove addirittura gli sarebbe stata garantita la fascia di capitano e gli verrà data la possibilità di essere il leader assoluto, a differenza di quanto accaduto nei sette anni di Juve dove il 30enne difensore laziale, pur rivestendo un ruolo di primissimo piano, ha dovuto spartire gloria ed onori con gente come Buffon, Chiellini e tanti altri.