Chiellini: “La marcatura è la mia dote principale, cerco di anticipare gli attaccanti veloci”

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Chiellini
Chiellini, Douglas Costa © Getty Images

Giorgio Chiellini, difensore della Juventus, ha rilasciato altre dichiarazioni al portale di “Uefa.com” in cui ha parlato anche dei suoi inizi da calciatore: “E’ un po’ strano a dire la verità perché all’asilo il mio migliore amico giocava a basket. Io ho un fratello gemello che, invece, voleva giocare a calcio. La scuola di basket non prendeva i bambini dai 5 anni e così, essendo sia io che mio fratello gemello già abbastanza grandicelli, ci hanno preso e siamo andati insieme a giocare a calcio e da lì è iniziato questo grande amore e questa grande storia che mi ha portato fino a qua. Poi ovviamente non ho mai voluto cambiare: è stata una passione condivisa da me, da mio fratello e da tutta la famiglia. Sono stato fortunato e contento di aver cominciato questa lunga storia”.

Juventus, Chiellini racconta la sua trasformazione

Il centrale bianconero, poi, ha aggiunto dichiarazioni spiegando in maniera dettagliata i vari ruoli ricoperti in carriera: “Sono diventato difensore perché da bambino giocavo centrocampista fino ai 12 anni 13 anni. Poi ho cominciato a fare tutta la fascia fino ai 20 e dai 20 in avanti ho iniziato a giocare stabilmente come difensore centrale”. Chiellini ha svelato anche le qualità che un buon difensore deve possedere: “Sicuramente serve tanta attenzione e concentrazione che sono due caratteristiche fondamentali. Devi provar piacere ad anticipare il pensiero dell’attaccante e devi pensare a distruggere il gioco dell’avversario e ad impedire al centravanti di segnare“. Infine, il difensore della Juventus ha spiegato i suoi punti di forza: “Personalmente cerco di sfruttare quelle che sono le mie qualità e limitare quelle che sono le mie carenze: il contatto fisico con l’attaccante è una cosa che cerco maggiormente perché esalta quelle che poi sono le mie qualità. Con giocatori più rapidi cerco di partire un secondo prima e di non giocare a campo aperto perché partendo nello stesso momento trovi degli attaccanti talmente veloci che poi ti mettono in difficoltà: la conoscenza dell’avversario è una cosa sempre più importante nel calcio moderno. La marcatura è sicuramente la mia dote principale”.