Tottenham-Juve, analisi tattica: ecco come gioca Pochettino

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Pochettino @ Getty Images

TOTTENHAM-JUVE: POCHETTINO VS ALLEGRI, ANALISI TATTICA

Una buonissima circolazione di palla, un pressing a tutto campo, delle ottime individualità dal punto di vista atletico e tecnico e un grandissimo giocatore che risponde al nome di Harry Kane: sono queste le caratteristiche principali del Tottenham, che domani sera se la vedrà con la Juventus nell’attesa gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League in un match che si preannuncia davvero equilibrato ed aperto a qualsiasi tipo di pronostico. Pochettino dovrebbe confermare per nove undicesimi la squadra vista tre settimane fa a Torino, con appena due novità: Trippier al posto dello squalificato Aurier e Son Heung-Min preferito a Lamela. Lo schema è quello di sempre, ovvero il 4-2-3-1: davanti a Lloris retroguardia a quattro composta da destra verso sinistra da Trippier, Sanchez, Vertonghen e Davies, Dier e Dembélé in mezzo al campo e Dele Alli, Eriksen e Son alle spalle dell’unica punta Kane. Una squadra compatta e ben organizzata che potrebbe creare diversi problemi alla Juventus, ma vediamo nel dettaglio quelli che sono i requisiti migliori e i punti deboli dell’undici di Pochettino.

Tottenham-Juve, ecco le armi a disposizione di Pochettino

Il vero punto debole del Tottenham è la difesa: gli Spurs hanno mantenuto la porta inviolata solo in uno degli ultimi sei incontri disputati a Wembley in Champions League e anche nel match di andata la retroguardia del club londinese ha dimostrato di soffrire particolarmente la velocità e la tecnica di giocatori come Douglas Costa e Higuain. Sanchez e Vertonghen sono molto bravi sul gioco aereo, ma vanno in affanno se presi in velocità.

Si chiama Moussa Dembélé il vero perno del Tottenham: il 30enne belga di origini maliane, che nella gara di andata si è reso protagonista di una sontuosa prova all’Allianz Stadium, è fondamentale nel gestire la manovra sia quando si tratta di attaccare sia quando si arretra e si difende. Dier, invece, si occupa prevalentemente della fase difensiva visto che nasce calcisticamente come difensore centrale prima della trasformazione in mediano davanti alla difesa.

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Kane e Chiellini @ Getty Images

Tottenham-Juve, il punto di forza degli ‘Spurs’: Harry Kane

Ma è l’attacco il vero punta di forza del Tottenham. Harry Kane, che rientra senza ombra di dubbio tra gli attaccanti più forti al mondo, ha partecipato addirittura al 53% dei gol degli Spurs in questa edizione della Champions League, realizzando 7 gol e 2 assist. Dele Alli ha assistito quattro degli ultimi sette gol del Tottenham in Europa, mentre Eriksen è fondamentale sia nelle vesti di regista quando si abbassa che in quelle di trequartista, senza dimenticare la sua abilità sui calci piazzati (gol su punizione all’andata). La Juventus dovrà tenere d’occhio tutti questi aspetti per firmare l’impresa a Wembley e per volare ai quarti di finale di Champions League.

Giacomo Auriemma