Sette giorni non bastano per dimenticare e far svanire l’amarezza. L’Italia non parteciperà al prossimo Mondiale. In Russia e per le strade del nostro paese, il tricolore italiano non sventolerà. Una disfatta epocale che non si verificava da quasi 60 anni. Il primo a pagare è stato Gian Piero Ventura esonerato e prima capo di accusa del fallimento. Oggi in Lega ci sarà una riunione per decidere e il corso del vertice il presidente della FIGC Carlo Tavecchio, che si presenterà da non dimissionario, potrebbe ritrovarsi con le spalle al muro. Ieri sera, nel corso di “Sky Calcio Club” sono stati resi noti retroscena incredibili che hanno portato poi al disastro della Nazionale.
Italia, i retroscena di un fallimento
Il commissario tecnico azzurro aveva una convinzione: all’interno del gruppo, tra staff e calciatori, c’era una spia. La Nazionale aveva una chat di gruppo dove i calciatori si tenevano in contatto ma anche dove il commissario tecnico dava avvisi relativi agli allenamenti e le riunioni; in quell’occasione, scrisse anche la formazione che sarebbe scesa in campo il lunedì sera contro la Svezia. Undici titolare identico a quello mostrato dai giornali e dalle televisioni. Ventura pensò allora che ci fosse una talpa all’interno del gruppo e durante il pranzo della domenica si confrontò con il suo staff chiedendo ad ognuno di puntare il dito contro chi secondo loro fosse il responsabile; richiesta che turbò non poco tutti i presenti.
Riunione del gruppo senza il CT
Dopo l’1-1 in Macedonia, il gruppo azzurro decise di riunirsi in un albergo a Torino per tracciare la strada. Non è mai stato deciso, però, di prendere in mano la situazione e fare la formazione. A quel punto l’ex allenatore del Torino chiese a Buffon di difenderlo pubblicamente, cosa che il portiere della Juventus si rifiutò di fare.
Post Svezia, Ventura si scaglia contro i senatori
Il culmine si ebbe dopo la partita di andata con la Svezia quando Ventura si sfogò contro i senatori dichiarando: “Siete stati bravissimi a fare quella riunione, ora fatela voi la formazione”, tirando in ballo una questione relativa a tempo addietro. A quel punto, tanti calciatori hanno raccontato che non sapevano se avessero incontrato nuovamente il CT in allenamento o se lo avessero ritrovato direttamente allo stadio il lunedì successivo.
Un clima tesissimo quindi in casa azzurra che ha portato poi a dover dire addio al Mondiale.