Buffon: “Il sistema-Juventus mi ha stravolto la vita, continuerei a giocare soltanto in un caso”

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Buffon © Getty Images

Gianluigi Buffon, numero uno della Juventus, è tornato a parlare del suo possibile addio al calcio a fine stagione in una lunga intervista ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”: “Nessuno vorrebbe smettere, ma no… Sono felicissimo perché sono arrivato a una tappa importante della mia vita e sono sereno. Affrontare uno snodo così cruciale con questa armonia interiore è ciò che conta di più ed è veramente bello. Conosco le dinamiche del campo, potrei dire che a 60 anni sarò come ora. Poi però ci sono tante valutazioni da fare, non ultima considerare la fortuna di stare in una società in cui sono apprezzato e in cui ho un legame molto forte con tutti, dal presidente in giù. Mi sento a disposizione totale del progetto. Il presidente con me è straordinario, da 5 anni mi ripete: “A un certo punto della stagione, vieni e mi dici se vuoi continuare o no”. E così farò anche stavolta”. Il portiere originario di Carrara vuole sentirsi ancora importante: “A un certo punto devi capire in che tipo di ruolo puoi diventare più importante per la causa. Non voglio essere un catenaccio. Molti mi han detto: hai esagerato a fare dichiarazioni così in Nazionale. Ma un uomo di 40 anni deve avere senso di responsabilità. Siccome non sono l’ultimo arrivato e so che posso essere ingombrante, preferisco farmi da parte. Non sarò mai un problema, ma per chi mi ha dato tanto, Juve o Nazionale, ci sarò sempre, in qualsiasi veste e con qualsiasi ruolo. La Champions sarebbe l’unico caso certo per continuare a giocare”.

Juventus, le confessioni di Gigi Buffon

La Juventus è stata speciale per la carriera dell’estremo difensore italiano come lui stesso ha svelato: “Il sistema-Juve mi ha stravolto la vita, cambiato il modo di concepire il lavoro e la strada da fare per raggiungere gli obiettivi, anche se un’infarinatura l’avevo avuta in famiglia. Ho genitori e sorelle con imprinting sportivo: non sono mai stati accondiscendenti con me. È un modo di pensare da Juve e ritrovarlo a Torino mi ha fatto solo bene. Il club è diverso dagli altri perché negli ultimi decenni in Italia e in Europa è sempre stato equilibrato e attento nelle spese, ma ha abbinato virtuosismo economico a risultato sportivo. Stare alla Juventus è per pochi, perché è usurante, però ti forgia. Probabilmente da altre parti è anche più divertente, però meno vincente”. Buffon, poi, è tornato a parlare anche dell’addio di Leonardo Bonucci: “A Leo voglio bene come a un fratello, perché anche nei suoi eccessi mi piace tanto. Ha valori sani e, messo in un certo contesto, è un punto di forza. Una risorsa incredibile. L’ambiente Juventus era perfetto per lui: mi è dispiaciuto sia andato via perché sembrava la scelta di un uomo impulsivo e orgoglioso. Ogni tanto, parlando, gliel’ho detto: lui mi ha risposto che non è stato impulsivo, ma ha fatto una scelta ponderata. Leo vive di sfide, aveva bisogno di riaccendere il fuoco con una scelta forte e impopolare. Lo rispetto, ma mi è dispiaciuto e credo dispiaccia molto ancora adesso anche a lui”. Infine, il numero uno bianconero ha voluto dare un consiglio a Gigio Donnarumma, sempre al centro di numerose voci di mercato: “Beh, con la Juve non sbaglia mai… A Gigio non posso dare consigli perché non vivo la sua situazione, non so la connessione emotiva che può avere col Milan. In maniera asettica, potrei dirgli due cose, come ho già fatto in Nazionale, però quello che fa la differenza è ciò che ti vibra dentro l’anima”.