Serie A, debiti e penalizzazioni: il Governo zittisce Covisoc e Figc

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Serie A, debiti e penalizzazioni. Il calcio cambia perché il Governo ha seriamente intenzione di cambiare il calcio. E nessuno sembra contento.

Sul calcio italiano, dove i conti non tornano mai e gli stessi conti sono spesso letti, analizzati e giudicati in maniera diametralmente opposta a seconda delle società che li rendono noti, sembra che si stia per abbattere la mannaia del governo presieduto da Giorgia Meloni.

Serie A
Serie A (ANSA) Juvelive.it

Il calcio ha bisogno di maggiori controlli o, forse, secondo il pensiero governativo, di controlli più rigidi, di un setaccio con maglie decisamente più strette in grado di non far passare nulla in termini di astuzie finanziarie o aggiramenti di regole troppo blande.

Potremmo trovarci all’alba di una nuova era del calcio. Se, e quanto, questa nuova era sarà migliore, più chiara, più ‘onesta’ della precedente sarà soltanto il tempo a valutarla. Certo è che dal governo il tema calcio, con i suoi annosi problemi economici, è stato preso di petto.

Inutile nasconderlo, anche qui è partita una sfida politica. La maggioranza di centro-destra, guidata in questa caso dal forzista Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha lanciato la sua ‘guerra’ contro il presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Il resto è conseguenziale.

Il governo ‘controlla’ la Serie A

Premessa quasi obbligata: il mondo del calcio italiano, in tutte le sue componenti, negli ultimi anni, non ha fatto granché, anzi nulla, per migliorare, e migliorarsi. A tutto, però, c’è un limite. E forse questo limite sta per essere superato. Come ci informa gazzetta.it:

Andrea Abodi
Andrea Abodi (LaPresse) Juvelive.it

E’ infatti circolata la bozza del testo di un decreto legge – che sarà portato in consiglio dei ministri non questa settimana ma la prossima – che prevede la creazione di una nuova autorità di controllo sui conti del club di calcio ma anche di basket“.

La finalità? La creazione di un Agenzia di controllo dei bilanci e delle licenze delle società professionistiche, ecco perché sono incluse anche le società di pallacanestro, che vada, praticamente, a sostituire la Covisoc, ovvero la Commissione di Vigilanza sulle società di calcio professionistiche.

Pertanto non un miglioramento, ed ottimizzazione, del già esistente, ma una sua completa sostituzione. Il Ministro per lo Sport, Andrea Abodi, è in prima linea per attuare questo cambiamento che, da qualunque angolazione lo si osservi, porta ad una sola conclusione.

Un’iniziativa che, qualora andasse in porto, rappresenterebbe l’annichilimento dell’autonomia dello sport. La politica l’avvolge nei suoi stretti tentacoli. Il calcio come la Rai. Rimane un’unica speranza: le federazioni internazionali. UEFA e FIFA dove siete?