La presenza del portoghese è assolutamente imprescindibile in questa nuova Juve targata Andrea Pirlo 
Juventus Ronaldo/ Contro il Benevento è arrivata un’altra conferma: la Juve senza Cristiano Ronaldo è una squadra assolutamente normale. Già i pareggi contro Crotone e Verona, entrambe per 1-1, avevano mostrato la fragilità caratteriale della compagine bianconera in assenza del fenomeno di Madeira. Se due indizi sono una coincidenza, la prova del nove è arrivata in terra sannita, dove Dybala e company si sono resi protagonisti di una prova che definire opaca sarebbe soltanto un eufemismo, contro una squadra dal valore tecnico sensibilmente inferiore.
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Passati in vantaggio grazie a una splendida rete di Alvaro Morata ( il solo che non fa rimpiangere il cinque volte pallone d’oro), i Campioni d’Italia sono andati in più di una circostanza vicini al raddoppio, non riuscendo però mai a pervenire alla marcatura, sia per difetto di precisione, che per oggettiva sfortuna. Quando tutto lasciava presagire un 1-0 all’intervallo, è arrivata la doccia fredda del pareggio di Letizia: schiaffo a cui gli ospiti non hanno saputo rispondere, innervosendosi e creando poco o nulla nella seconda frazione di gioco.
Juventus, senza Ronaldo difficile fare goal
E non è un caso che le volte in cui Cr7 non gioca, puntualmente i tre punti tardano ad arrivare. In Champions, il Barcellona ha avuto vita facile nel dominare la gara contro una Juve mal messa in campo: anche contro la Lazio, del resto, il goal di Caicedo è avvenuto quando l’ex asso del Real Madrid era stato richiamato in panchina. Una Juve che senza il suo faro, è sostanzialmente defraudata di un punto di riferimento troppo importante, in una rosa giovane, che ha bisogno necessariamente di un punto di riferimento al quale potersi aggrappare.
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Ronaldo, però, sebbene sia un alieno sotto tanti punti di vista, resta comunque un umano: la carta d’identità del portoghese parla chiaro, ed è inconcepibile sperare di potersi affidare sempre e soltanto alle giocate del proprio fuoriclasse. Serve, insomma, che tutti comincino ad assumersi le proprie responsabilità. Con o senza Ronaldo.
