Juventus, dove sono gli italiani?

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Sembra che la Juventus stia pian piano perdendo quell’italianità che l’ha sempre contraddistinta. Ma qual è la realtà dei fatti?

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La Juventus, con il passare degli anni, sembra aver perso un pizzico di italianità. Olanda, Argentina, Uruguay, Galles e via così: la rosa dei bianconeri fa della multinazionalità una delle sue principali caratteristiche. Eppure il legame tra la società piemontese e i calciatori italiani è un qualcosa che c’è sempre stato. A dirlo è la storia e quanto accaduto in Nazionale. Ai mondiali dell’82, tra i titolari della finale c’erano Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli e Rossi. Insomma, sei undicesimi. Nel 2006 ecco la replica: Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Camoranesi, più Del Piero dalla panchina. La particolarità di questo 2020, come evidenziato da ‘La Gazzetta dello Sport’, non è tanto il calo rispetto al passato, ma la prospettiva.

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Juventus sempre meno italiana? I dettagli

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Va detto però che la Juventus in questi anni è salita di livello, ha puntato la Champions ed è diventata una delle cinque squadre di riferimento in Europa. Gli italiani che reggono quel livello non sono molti ed è naturale che il numero di minuti diminuisca. A preoccupare però è il futuro, perché non vi è alcuna certezza. L’unico che appare certo di un posto in rosa è Bonucci. Tutti gli altri, a partire da Bernardeschi, potrebbero salutare.

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Ma quale potrebbe essere la soluzione? Il calciomercato. Fabio Paratici potrebbe mettere nel mirino tanti giovani italiani, Il primo nome che viene in mente è senza alcun dubbio quello di Federico Chiesa, ma occhio anche a Castrovilli, Tonali e Locatelli. Senza dimenticarsi di chi potrebbe tornare dal prestito, come Luca Pellegrini. Un discorso a parte poi meriterebbero Ronaldo Mandragora e Riccardo Orsolini. Insomma, forse nella Juve c’è ancora un pizzico di italianità.