Il rumore dei nemici è irresistibile: “Juventus in quinta divisione”

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Il rumore dei nemici è irresistibile, l’ex difensore non utilizza mezzi termini per definire le vicende che stanno riguardando i bianconeri.

Non si può dire che l’abbia toccata piano. Anzi. Ci è andato giù piuttosto pesante, con un commento che non lascia spazio all’immaginazione e che è piuttosto “crudo”.

Il rumore dei nemici è irresistibile: “Juventus in quinta divisione”
©️Ansafoto

Se ne stanno dicendo di ogni, sulla Juventus, sul caso delle plusvalenze e sulla decisione della Corte federale d’appello, che ha inflitto ai bianconeri ben quindici punti di penalizzazione nell’attuale classifica. E, com’è giusto che sia, i punti di vista sono i più disparati. Chi la vede in un modo, chi la vede in un altro. Non la vede affatto bene, per esempio, Thomas Berthold, ex terzino della Roma a cavallo tra gli anni ’80 e i ’90 – in passato aveva militato anche nel Verona – che è intervenuto in merito a questa spinosissima questione ai microfoni dell’emittente radiofonica One Station Radio.

Il rumore dei nemici è irresistibile, Berthold al veleno: “La Juventus mi fa pena”

È suo uno dei commenti più aspri finora espressi in merito. “La situazione della Juventus mi fa pena – ha detto senza mezzi termini – in un altro campionato si ripartirebbe dalla quinta divisione perché comanda la Lega calcio”.

Il rumore dei nemici è irresistibile: “Juventus in quinta divisione”
Berthold durante una partita di golf ©️Ansafoto

“Questa è una netta differenza con la Serie A, perché vengono acquistati i diritti televisivi – ha osservato ancora il tedesco, campione del mondo a Italia ’90 con la sua nazionale – Questi ultimi e i soldi sono gestiti in modo sbagliato nel calcio italiano, non viene effettuata una distribuzione equilibrata nelle diverse categorie comprese quelle minori”. Una bordata in piena regola, di quelle che vanno dritto al sodo e che parlano da sé. Berthold ne ha avuto anche per il calcio italiano. Che secondo lui “politicamente parlando, ha perso tanto perché sono stato un mese in Qatar ed ho notato anche lì alcune differenze. Anche in quel paese si riuniscono membri importanti per discutere circa determinate tematiche. Non sarà agevole per l’Italia vincere la candidatura per Euro 2032”.